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Cronaca Lucia Mautone 17 maggio 2008 00:01 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Ieri è uscito nelle sale cinematografiche il film Gomorra, con la regia di Matteo Garrone.
Tratto dall'omonimo libro di Roberto Saviano, rivelazione e fenomeno editoriale, che con 1 milione di copie vendute
è rimasto per settimane nella lista dei 100 migliori libri del 2007,la cui storia parte dalla guerra di
Secondigliano, dall'ascesa del clan Di Lauro fino ad arrivare al conflitto interno che ha generato 80 morti in poco
più di un mese: un libro-verità che racconta pubblicamente il "Sistema" (così gli affiliati parlano della camorra,
termine che nessuno più usa), un'organizzazione conosciuta da pochi, che la gente crede sconfitta, ma che nel
silenzio è diventata potentissima.
Il film racconta la storia di Totò, 13 anni, di Marco e Ciro, di Pasquale, di Franco, in una Napoli
difficile e pericolosa. Garrone racconta delle guerre tra i clan, di camorra, della difficoltà di crescere in un
contesto come quello di Scampia, in un Sistema, così come definito da Saviano, che controlla tutto, nel territorio
di Napoli e Caserta.
Il film ha scelto alcune parti del libro e le ha sviluppate, intrecciate, fatte vivere, inserendo elementi di
invenzione del regista, con cinque personaggi che vivono nel difficile contesto in cui la camorra si alimenta. Le
scene sono state girate in luoghi dove i fatti sono realmente accaduti, tra Scampia, le Vele e Marcianise, con un
cast straordinario, composto per la maggior parte da attori non famosi.
Tra i vari personaggi si nota
la figura di Don Ciro, interpretato da Gianfelice Imparato, che tradisce pur di salvarsi la vita, di Franco, ad
opera dell'attore Toni Servillo, che si occupa di smaltimento dei rifiuti tossici per la camorra, Totò, interpretato
da Salvatore Abbruzzese, scagnozzo dei più pericolosi boss mafiosi, di Pasquale, (Salvatore Cantalupo),il sarto che
lavora di notte.
Gli attori sono stati scelti da Matteo Garrone dopo molti provini, sostenuti nei teatri della provincia di
Napoli, ricercando in tutti la spontaneità e la veracità partenopea. Gomorra era nato come spettacolo teatrale,
scritto da Roberto Saviano e diretto da Mario Gelardi, passato poi alla stampa e rivelatosi poi un successo
editoriale e di pubblico. Garrone parlando del film afferma : "Non aspettatevi un film di denuncia, ne' una
inchiesta. Non voglio fare il moralista. Mi sono soffermato sui personaggi. Studiare questa umanità è stato
l'aspetto che mi ha interessato maggiormente".
Garrone ha scelto di farne un film ancora prima
che Gomorra diventasse un bestseller, ha messo un'impronta personale nel raccontare storie che indubbiamente
riceveranno lo stesso consenso da parte del pubblico.
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