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Cronaca Redazione 11 aprile 2010 14:33 Circa 7 minuti per leggerlo stampa
Stimato dott. Fabio Fazio, forse lo troverà banale, ma voglio ringraziarLa per la Sua trasmissione,Che Tempo Che Fa, che insieme a Report, è il Programma per il quale valga la pena di pagare il canone Rai. Ho appreso che stasera si occuperà della nostra Marigliano e della “cisterna” di Masseria Verduzio. Io non so se Saviano sia in possesso del relativo certificato rilasciato dall’Arpac. Un certificato dove Lei, alla faccia delle inconfutabili analisi, in relazione al risultato, leggerebbe ..“verosimilmente”(!!).
Ebbene, dentro la cisterna c’era anche del Berillio. Non so se Lei sa cosa sia il berillio. Non lo sapevo nemmeno io e, francamente, avrei preferito continuare ad ignorarlo. Ho appreso che è estremamente tossico e dannoso per la salute, che veniva impiegato nella produzione delle lampade fluorescenti. Ho appreso che veniva impiegato nelle centrali nucleari sovietiche … La fantasia corre veloce e arriva dritta, dritta all’omicidio Litvinenko: quello del polonio 210 che venne spruzzato nel tè! Nulla di documentato, solo illazioni, per carità! Le indagini deve farle Chi è preposto! Il “Comitato Terra Mia”, di cui mi pregio essere parte e che annovera architetti, medici, docenti (anche universitari), geologi, fisici e brava gente, tutt’altro che omertosa, ha prodotto una DETTAGLIATISSIMA DENUNCIA, comprensiva delle certificazioni dell’Arpac e dell’Asl, che è stata inoltrata, all’epoca dei fatti, alla Procura della Repubblica di Nola, la può trovare cercando nel sito www.marigliano.net .
Ad oggi, nulla, ma proprio nulla, è dato sapere. Magari, ci facessero sapere che nella cisterna c’era acqua fresca: la smetteremmo di diffamare le nostre Terre, assurte macabramente a vertici del “Triangolo della Morte”. Fu una segnalazione anonima a portare alla luce la cisterna di Masseria Verduzio a Marigliano. Certo, è strano: alcuni cittadini producono una denuncia, si identificano e succede meno di nulla … Arriva una lettera anonima e si scopre una cisterna! Il bello è che di lettere anonime, pare, ne siano arrivate più di una. La prima attivò le opere di scavo, ma i lavori furono fermati poiché non emerse alcun elemento.. Poi ce ne fu una seconda che invitava a “scavare più in là”..Là, ove la cisterna affiorò e fu lasciata per settimane, coperta da un semplice telo di cellophane. La leggenda(?) vuole che ve ne siano almeno altre due di cisterne, ancora sepolte con la cabina di guida, insieme al corpo di un camionista che voleva liberare la coscienza da un rimorso che lo attanagliava …..
So che non posso dilungarmi, ma vorrei che Lei facesse un appello ai sigg. politici. Mi pregio di allegare il file della registrazione di un intervento del Vice Commissario alle Bonifiche della Regione Campania ing. Claudio Cicatiello. Lo ascolti, insieme a Saviano, almeno dal minuto 43,36 al minuto 50,48. Qui lo sintetizzo: “…la colpa non è della camorra..il problema è politico … ogni anno si producono LEGITTIMAMENTE milioni di metri cubi di rifiuti industriali, tossici e pericolosi CHE NON SI SA DOVE SMALTIRE…, in Italia (non solo in Campania!) NON ESISTONO DISCARICHE AUTORIZZATE..tanto che i rifiuti provenienti dal SIN (Sito da bonificare di interesse nazionale) Agrimonda in Mariglianella, forse sarà smaltito in Piemonte, dove esiste una discarica autorizzata che prende PACCHI DI DANARO (pubblico!)…”.
In attesa di risposte serie e di bonifiche vere, la nostra Marigliano è diventata terra di curiosità e di studio da parte di giornalisti provenienti da ogni dove. Siamo diventati una sorta di scimmie da osservare o, come ho scritto, “incantatori di serpenti a sonagli” che si iniettano dosi crescenti di veleno per vaccinarsi… So che a maggio prossimo un’altra giornalista americana sarà nostra ospite. Ecco perché, di seguito, mi piace riproporre lo scritto che, nel giugno dello scorso anno, ho indirizzato ai siti on line locali: “Marigliano: gli americani ci studiano”
Nel mio ultimo scritto avevo riferito di giornalisti che si stanno occupando della grave situazione ambientale della nostra cittadina. Un paio di settimane fa, mi telefona Giampiero (giornalista di Canale Italia, che trovate su Sky 883). Mi dice che mi vuole conoscere una fotografa e giornalista americana. Ci diamo appuntamento al bar. Lei sembra una ragazzina; il suo accento mi riporta indietro nel tempo, alle mie amicizie da spiaggia. Per fortuna non serve il mio inglese: avrei fatto una brutta figura. Ordina un cappuccino bollente, così come piace a me, nonostante il caldo umido e la temperatura di poco superiore ai 30°.
Scopro che in comune abbiamo avuto le ansie di chi si è ammalato, poi è guarito e ha deciso di dedicare parte del proprio tempo a chi non ha avuto la stessa fortuna e non c’è più o sta per andarsene. Si era ammalata di cancro… ma non vi racconterò ora la sua storia. Non è una ragazzina: ha più di 30 anni, anche se non li dimostra. Ha preso in fitto un appartamentino arredato a Marigliano. Ci rimarrà per due mesi: il tempo necessario a documentare i volti di chi sta soffrendo perché è ammalato. Mi chiede di darle una mano a riparare la ruota sgonfia di una bicicletta che le è stata prestata; la indirizzo dal buon Cervo. Spera di trovare qualcuno che possa fittarle un motorino.
Giampiero mi sembra “uno delle Iene”: alto, moro, sempre vestito di nero. Ho la sensazione di conoscerlo da sempre. Accettano di venire con me. Andiamo a fare visita a Resi Cerciello, presidente dell’Associazione Arcobaleno di Somma Vesuviana. Resi sta raccogliendo fondi per il restauro di una pala di età tardo gotica, di Angiolillo Arcuccio. Ha organizzato una mostra di artigianato… Parcheggio la mia auto al fresco, sotto un albicocco. La ragazza è curiosa ed è attratta dallo stand delle rose rarissime. Compriamo del miele e torniamo all’auto. Lei toglie una albicocca troppo matura che era caduta sul parabrezza col fare di chi sta toccando qualcosa di infetto. Le dico che è una buonissima “pellecchiella”. Lei mi domanda: “perché tu le mangi?!”. Capisco, sdrammatizzo e le dico: “hai visto la scena delle pesche nel film Gomorra!”.
Sorride, si sente presa in giro e si giustifica confidandomi: “Sai che mi hanno detto di non bere nemmeno il vostro caffè perché mi hanno mostrato le foto dell’acquedotto invaso da rifiuti tossici?!”. Scherzando (mica tanto!) le dico: “sai noi che viviamo qui siamo come gli incantatori di serpenti a sonagli che si iniettano dosi crescenti di veleno per vaccinarsi!”. Colgo che è confusa, so che si chiede se siamo tutti pazzi a rimanere qui. Anticipo la sua domanda e le dico che a scappare mi sentirei un vigliacco, che sul pioppo di casa mia c’è una famiglia di picchi, che due amici medici hanno provato a scappare.. Come nella canzone di Lucio Dalla “Anna e Marco”, qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano.
Poi sono io che passo a fare domande: “cosa ti ha spinto a venire qui a Marigliano?” La risposta sta nello studio “Il triangolo della morte”, che vi prego di cercare on line e di almeno sbirciare. È lo stesso studio che avevamo indirizzato, tra l’altro, alla Procura della Repubblica di Nola nel febbraio 2008. Era carnevale, mi è rimasta qui, in gola, la lasagna! Dovevamo fare presto, la Procura doveva sapere… Così Ciro, Peppe, Giovanni, Cristina, Nunzia, Salvatore, Maria Luisa, Anita decisero di lasciare digiuno anche il povero Ciccio Del Duca. Producemmo almeno 10.000 fotocopie!... Sono stati a casa mia Giampiero e Nadia.
Ho voluto che capissero cosa significhi fissare le proprie radici. Ho voluto mostrare che vicino a me c’è una scuola. Ho mostrato loro il campo scout… Che senso ha fuggire!?... Sono andati via a capo chino Giampiero e la ragazza americana, hanno fatto l’ultima carezza al mio labrador. Hanno portato via la stampa della dichiarazione dell’ing. Cicatiello, il Vicario del Commissario per le Bonifiche: il problema dei rifiuti tossici è “solo” un problema politico!
Nino Serpico architetto
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