28/03/2024
(205 utenti online)
Cronaca Redazione 03 ottobre 2009 00:10 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Prendo in prestito un passaggio dell'intervista (nel video allegato) cordialmente concessa da Carolina, madre di Andrea, un ragazzo di appena 21 anni, morto due mesi fa per un male incurabile. Durante il suo sfogo, ha raccontato del tragico giorno vissuto quindici anni fa quando una sera di Luglio, una fabbrica di fitofarmaci, si incendiò, causando un danno all'ambiente che ancora oggi, molti abitanti di Marigliano e Mariglianella continuano a sopportare.
Nella parte finale della conversazione, con il cuore straziato dal dolore per la perdita prematura del figlio, lancia un monito molto duro. “Marigliano è un paese di morti viventi”. Una frase che allo stesso giornalista, che le è seduto di fronte, fa gelare il sangue. Chiedo il motivo di tale riflessione. E la risposta è racchiusa in pochissime parole. “ Mio figlio è deceduto a 21 anni, per lo schifo che c'è in questo paese”. Andrea è morto a causa del tumore di Hodgkin,. Un linfoma maligno che ha attaccato le cellule del suo corpo spegnendolo in meno di sette mesi. Ma la famiglia di Andrea non è l'unica ad aver subito una sofferenza atroce, come il decesso di un figlio.
A Marigliano, assieme ad altri comuni di questa terra, tristemente nota per l'alta incidenza di tumori, causati dai rifiuti tossici che la sommergono, molte famiglie hanno sofferto e continuano a soffrire per la scomparsa di giovani vite spezzate da malattie terribili. Ma come Carolina, che ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente la perdita di suo figlio, incolpando palesemente l'Agrimonda, che continua ad emanare nell'aria odori nauseabondi, ed a inquinare le falde acquifere, in molti, nel perimetro dei veleni, in silenzio, ben consapevoli del male fino ad ora prodotto da quel sarcofago di morte, vivono rinchiusi nel dolore, convinti che un destino atroce o una volontà divina, abbia bussato alla porta per portarsi al cielo un figlio, una figlia, madre o padre che sia. Omertà, reticenza, paura di parlare.
Forse sono più forti del vuoto che lascia nel cuore la scomparsa del bene più caro al mondo. Dico forse, perché spesso la colpa non è nemmeno di quei cittadini, ma di una politica fannullona, che copre con magagne, falsa informazione, i reati commessi dalle loro stesse mani. Ho parlato dell'Agrimonda, perché è solo uno dei tanti problemi che i cittadini di Marigliano e Mariglianella vivono quotidianamente. Ma potrei fare una lunga lista di schifezze e mi scuso con i lettori della parola usata, visti dal sottoscritto in questi mesi, vissuti nel Comune in questione.
E mi pongo una domanda molto semplice. Cosa fanno gli amministratori locali, provinciali, regionali e centrali per risolvere il problema? E mi son dato una risposta da solo. Un bel nulla. Le terre di una Campania felix, di cui c'è rimasto solo il nome, sono ancora infette di sostanze nocive. Non proseguo, perché potrei essere tacciato di ripetere sempre le stesse cose. Ma quei risaputi rifiuti tossici sono ancora lì e nessuno se ne cura. E la gente muore!
Giampiero De Luca
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti