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Cronaca Redazione 30 settembre 2009 09:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
“Non pagate finché non sarà convocato il Consiglio comunale per discutere della gestione del servizio idrico integrato”. E’ questa la risposta che Antonio Sodano, sindaco del Comune di Marigliano ha dato ai numerosi cittadini presenti alla seduta di consiglio comunale di ieri sera, che gli chiedevano cosa fare con le esose fatturazioni emesse dalla GORI su presunti consumi di acqua.
La gestione GORI va sempre più rivelandosi nefasta per gli utenti del servizio idrico, costretti a subire pressioni vessatorie da parte di una società condannata dal Giudice di Pace di Nocera inferiore a restituire le somme indebitamente riscosse dalla ricorrente, atteso l’assenza di un regolare contratto.
La GORI continua ad operare in città nonostante una delibera di consiglio comunale, mai revocata, la quale disponeva la sospensione di ogni attività della società di gestione del servizio idrico sull’intero territorio comunale. La protervia ha comunque fatto crescere il malcontento e il dissenso per una gestione finalizzata solo a fare cassa per colmare il deficit di bilancio di una azienda che è venuta meno a tutti gli impegni assunti in sede di subentro nella gestione del servizio idrico e fognario.
La problematica connessa alla gestione Gori sarà oggetto di dibattito in un prossimo consiglio comunale, da tenersi entro la metà del prossimo mese di ottobre. E’ questo un impegno assunto dal presidente del consiglio comunale e dal primo cittadino, che hanno pubblicamente dichiarato di volere agire di concerto con il Comitato di lotta per l’acqua pubblica, che da anni opera, di concerto con i comitati degli altri comuni dell’ambito Vesuviano Sarnese, per tutelare una risorsa che non può essere assoggettata al profitto e alla speculazione.
Il Comitato chiede che sia riaperto il conto corrente postale per consentire ai cittadini di pagar l’acqua al comune, avendo gli stessi espresso la ferma volontà di avere solo l’ente locale come interlocutore.
Le possibilità per riportare la gestione del servizio idrico integrato sotto gestione interamente pubblica, ci sono e sono concrete.
Di recente, il Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso in appello del Comune di Aprilia, ha riconosciuto la pina autonomia dell’ente nella decisione di aderire o meno alla convenzione stipulata dall’ambito territoriale. L’esito positivo del ricorso è la prova che se c’è condivisione di intenti tra amministratori e amministratati, gli ostacoli si superano e il bene comune è tutelato.
Ugo D’Elia
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