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Cronaca Redazione 28 settembre 2009 01:45 Circa 9 minuti per leggerlo stampa
Domenica 12 Febbraio 2006 una telefonata ci avvertiva che dietro casa di uno di noi a circa 100 metri, forse anche meno, era presente una fumarola. Andando sul luogo ci accorgemmo che non si trattava di un evento catastrofico naturale infatti si avvertiva un acre odore di sostanze chimiche.
Sul sito intervennero le varie Autorità. Infine un signore che, dichiarandosi tecnico dell’ARPAC, improvvisò un campionamento del suolo in prossimità della fumarola, prelevando un po’ di terreno che ripose in una busta di carta, dicendo che poteva bastare per riuscire a descrivere quanto di insolito stava accadendo. Contestammo tale procedura con tutta la rabbia che aveva suscitato l’evento e, soprattutto, perciò che ai nostri occhi apparve la superficialità degli addetti ai controlli ambientali.Fumarola Fumarola da vicino
Dopo tanta insistenza si riuscì ad ottenere l’intervento di una stazione mobile dell’ARPAC. Stavolta furono fatti tutti i campionamenti delle matrici ambientali coinvolte. Le Autorità assicurarono gli intervenuti che tutta l’area sarebbe stata messa sotto sequestro e controllata per tutta la sua estensione, al fine di definire un piano di caratterizzazione per una rapida bonifica.
Purtroppo i risultati analitici di quei campioni li abbiamo conosciuti circa due anni dopo (Marzo 2008), nonostante risulti che essi siano stati vidimati in data 13 e 14 febbraio 2006. I risultati riportati nei certificati rilasciati dall’ARPAC, confermarono la gravità e la pericolosità di quell’evento.
dati analitici 12 febbraio dell'ARPAC
Dati analitici aria 12 febbraio Arpac
Dati analitici aria 12 febbraio Arpac2 dati verbale riepilogativo arpac
Tre mesi dopo il sindaco del Comune di Marigliano, visti gli esiti preoccupanti delle analisi prodotte dall’ARPAC, emise l’ordinanza sindacale n° 82 per la messa in sicurezza d’emergenza, di bonifica e ripristino ambientale dell’area.
Ordinanza sindacale
A circa due anni (31 Marzo 2008) dalla scoperta della fumarola i cittadini in attesa di risposte concrete, inoltrarono una denuncia alla Procura della Repubblica di Nola, indirizzandola anche ad altri Enti coinvolti, vuoi per eventuali verifiche e controlli, vuoi per le dirette responsabilità correlate al caso.
Denuncia Vasca San Sossio.pdf
Come se non bastasse il Sito Vasca San Sossio ha suscitato l’interesse dei mass media: per ben due volte “Striscia la Notizia” se ne è interessata e per altrettante volte anche“Canale Italia.”
Il Video di Striscia La Notizia
Video del luogo dopo la bonifica
Video del sopralluogo tra Enti e Comitati
Inoltre il Sito Vasca San Sossio è stato anche oggetto di uno studio, condotto da alcuni ricercatori dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Sezione di Napoli, Osservatorio Vesuviano, nell’ambito di una ricerca su una metodologia integrata per le emergenze ambientali: la ricerca ha previsto anche l’utilizzo di una telecamera termica, che aveva lo scopo di evidenziare eventuali anomalie per la presenza nel sottosuolo di materiali interrati; ebbene, i risultati sono stati allarmanti, le immagini termiche hanno mostrato chiaramente la presenza di materiali “estranei” lungo gli scavi realizzati dall’ARPAC. Guarda il documento
Successivamente, in seguito a ripetute richieste e proteste, nell’estate del 2008, sono stati condotti degli studi di caratterizzazione sull’area mediante l’esecuzione di trincee; tali trincee purtroppo sono state realizzate solo nell’area in corrispondenza della fumarola, interessando quindi solo una limitata zona dell’intera area di Vasca San Sossio. Le trincee portarono alla luce rifiuti tombati di diversa natura, che, peraltro, erano già stati evidenziati e studiati il 12 Febbraio 2006 (all’apparenza, cioè da un’analisi visiva, costituiti da Car-Fluff, scorie di fonderia, ecc.); furono fatti dei campionamenti e solo qualche mese fa sono stati resi pubblici i risultati analitici relativi alle indagini chimico-fisiche su di essi effettuate; purtroppo le indagini sono state condotte su un solo campione e, ironia della sorte, i rifiuti da “pericolosi” sono diventati “non pericolosi A tal fine si allegano le due certificazioni entrambe dell’ARPAC e quella dell’ASL NA 4 del distretto 70 datato 09 settembre 2008 Le Foto
analisi rifiuti trincea
NOTA A FIRMA DEL DOTT. PARRELLA
Il 9 Febbraio 2009 (dopo ben 1092 giorni dal quel 12 Febbraio!) un documento a firma dell’ing. Claudio Cicatiello (Vice Commissario di Governo per le Bonifiche e la Tutela delle Acque nella Regione Campania) convocava sul Sito Vasca San Sossio tutti i responsabili degli Enti preposti alla tutela dell’ambiente per la presa visione dell’avvenuta bonifica e messa in sicurezza di emergenza dell’area, per il conseguente riutilizzo ai fini consentiti da parte degli organi competenti.
Certificato MISE
Non è chiaro, però, a quale bonifica tale documento fa riferimento. Infatti trattasi di semplici operazioni di raccolta, peraltro anche parziale, dei rifiuti ingombranti abbandonati al suolo, di pneumatici e di piccoli rifiuti abbandonati o trasportati nel sito dall’acqua piovana e che sono stati riposti in sacchi di plastica nera.
convocazione 9 febbriao 2009.pdf
E’ da ricordare che Vasca San Sossio è presente in un documento ufficiale del 3 marzo 2009 a firma del Commissario di Governo per le Bonifiche e la Tutela delle Acque nella Regione Campania, in cui si riportano tutti i siti inquinati, che per le caratteristiche specie inquinanti possano essere considerati e contemplati come SIN, quindi è lampante che la raccolta dei rifiuti non corrisponde alla bonifica prevista e necessaria per il sito in questione.
25 siti SIN Marigliano
Continuando la cronistoria si riportano altre date significative:
Il 23 Giugno c.a. si sono riuniti sul Sito Vasca San Sossio tutti i responsabili già convocati, senza esito, il 9 Febbraio, per prendere visione del GRANDE LAVORO DI BONIFICA EFFETTUATO, e probabilmente hanno preso atto che, soprattutto, non c’era stata la rimozione dei rifiuti tombati, quelli definiti pericolosi (come ben si evince dalle analisi dell’ARPAC del 12 febbraio, peraltro, riportati precedentemente) e responsabili, per intenderci, della fumarola del 2006 e di altri eventi anomali che si sono verificati dopo tale data.
Convocazione verbale del 23 giugno
Il 30 Giugno c.a. scadeva il mandato del Commissario Straordinario per le Bonifiche della Regione Campania. Pertanto, forse, tale incontro doveva rappresentare anche una forma di verifica e di rendicontazione delle attività svolte da tale Ente.
Sapete cosa più di tutto fa rabbia di quanto è accaduto il 23 Giugno? Il CLIMA DI MERAVIGLIA manifestata dai responsabili convenuti. MERAVIGLIA scaturita dai rifiuti, quelli pericolosi: come se fossero stati scoperti o sottoposti al loro cospetto per la prima volta!
Con quell’atteggiamento, che tanto indispone chi con amore verso la TERRA che lo ha generato, lotta per un ambiente e il diritto alla vita, si negava, infatti, l’evidenza e si disconosceva la tracciabilità degli atti riferiti a tali rifiuti pericolosi, dei servizi giornalistici, delle foto datate, delle denunce, delle note dell’ASL (con precisione del Distretto 70) e chi più ne ha più ne metta. Si voleva affermare, a tutti i costi, che l’operazione di bonifica era stata completata e che tali rifiuti pericolosi probabilmente, erano stati abbandonati ed interrati dopo gli interventi di recupero dell’area.
Il gioco dello scarico di responsabilità è altamente offensivo per chi ha deciso di conoscere la situazione reale, per chi legge atti ufficiali contraddittori e per chi con la passione come il geologo Salvatore De Rigi, che, pur abitando a chilometri di distanza da Vasca San Sossio, che per evidenziare la presenza di tali rifiuti, ha tagliato l’erba e, munito di zappa, ha scavato i rifiuti e ha dimostrato a tutti i convenuti la loro esistenza (il tutto filmato da “Canale Italia”). Intanto, neanche un briciolo di vigilanza sull’area, che continua ad essere terra di nessuno; tanto, che lo scorso agosto, tutta la zona della Vasca è stata interessata da un incendio, che ha bruciato i rifiuti presenti (al suolo e non), liberando altri fumi tossici su tutta l’area circostante! Denuncia incendio Peppe e Nino
Alla fine di questo TRISTE RENDICONTO, l’amarezza che proviamo è tanta, ma vi assicuriamo che siamo ostinati più che mai ad intervenire su Chi dovrà darci una risposta esaustiva.
Tale rendiconto ci ha consentito di comprendere alcuni meccanismi: 1226 giorni (a partire dal 12 Febbraio 2006 fino al 23 Giugno c.a.) all’insegna dell’inerzia. Inerzia al limite della legalità che mortifica l’uomo e gli nega il diritto all’ambiente e il diritto alla salute.
Le logiche che regolamentano tali comportamenti di inerzia sembrano chiari:
- …facciamo passare un po’ di tempo;
- ….la gente così dimentica;
- …i fari sul problema si spengono;
- …l’attenzione sui danni che i CITTADINI hanno subito e che subiranno svanirà.
Ad oggi, nonostante la nostra rabbia, suscitata dall’inerzia e supportata da documenti inconfutabili, intendiamo sollevare il problema ancora una volta ai politici, ai RUP e ai responsabili dell’ASL. E non ci accontenteremo di risposte parziali. Dopo questi risultati, chiediamo che le NORME siano applicate!!!
A questo punto ci appelliamo alla professionalità, alla sensibilità ed alla concretezza delle ISTITUZIONI, quelle che non soffrono di inerzia; ci appelliamo allora, a quel senso dello Stato, alla vera giustizia, affinché, si possa rendere “giustizia” a chi purtroppo non ce l’ha fatta e non è più presente tra i viventi, per i danni correlati agli inquinanti (come ben documentato dai dati presenti nel dossier “Il Triangolo della Morte - Vero o Falso?”); ci appelliamo affinché caratterizzino i siti oggetto delle denunce, ivi compreso il sito Vasca San Sossio; affinché si possa garantire la giusta pena ai mandanti e agli esecutori di tali crimini: perché di crimini si tratta! Basta alle indeterminate immunità e impunità assolute!
Infine, vogliamo dichiarare, ma siamo certi di leggere anche il pensiero degli altri componenti dei Comitati che hanno seguito la vicenda, che la lentezza dei signori responsabili, se aveva come obiettivo di renderci allineati ai loro comportamenti, non ha prodotto il risultato previsto. Anzi, i loro comportamenti hanno ancora di più consolidato la ferma volontà di ripristinare la legalità
Questi i fatti e queste le circostanze che portano ancora oggi i sottoscrittori a chiedere l’intervento delle Istituzioni preposte a fare chiarezza e verifiche per scongiurare ulteriori danni nonché a punire i responsabili non solo dell’inquinamento ma anche eventuali artefici di ritardi, omissioni e comportamenti colposi.
Questo nostro documento è un tributo al dott. Ciro Iossa, la cui scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile. Ha lottato, ci ha spronato e sostenuto nelle nostre denunce con la sua ironia pungente e saggia. A lui il nostro pensiero più caro, a lui la stima in un uomo che ha lottato per l’ambiente e la tutela della salute. Grazie Ciro un bacio ovunque tu sia!!!
Salvatore De Riggi
Nino Serpico
Giovanni bisesto
Clemente Lionetti
Nunzia Lombardi
Vito Lombardi
Maria Luisa Sodano
Massimo Apice
Ciro Tufano
Giulio Alessio Raia
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