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Cronaca Redazione 08 marzo 2009 09:03 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Finalmente un atto concreto. Finalmente, dopo 13 lunghissimi anni, arriva uno spiraglio di luce, che ha portato già furiose paure tra gli Enti e le persone, che in tanti anni si sono comportati come Ponzio Pilato.
Lo Studio Del Gaiso, Avvocati Associati e Patners, dell’ avvocato Marco Del Gaiso, interessatosi della vicenda, è rimasto letteralmente sconvolto dalla leggerezza con cui è stata trattata la tragedia dell’ Agrimonda in questi anni. E dopo aver approfondito, acquisendo gli atti e le denunce prodotti dai vari Comitati, dopo essersi relazionato con i principali artefici di queste accuse, tra cui il prof. Giuseppe Caliendo, Ordinario di Chimica Farmaceutica all’Università Federico II di Napoli, ha prodotto un atto di citazione, che ha fatto barcollare Enti come la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Ministero dell’Ambiente Tutela del Territorio, il Comune di Mariglianella, l’ASL NA 4, Dipartimento Prevenzione U.O.P.C 70 e l’ARPAC.
Infatti questi Enti sono stati invitati a comparire davanti al Tribunale di Napoli nella mattinata del 30 giugno 2009, per sentirsi dichiarare responsabili e, nel caso, di essere condannati al risarcimento danni. Nella denuncia viene diffidata anche la Jacorossi senza vocatio in ius. La denuncia, partita lunedì 2 marzo scorso, è arrivata nelle sedi opportune giovedì 5 marzo. È stato da allora, tra coloro che non hanno la coscienza a posto, tutto un susseguirsi di preoccupazioni e di paure, per tutto ciò che non è stato fatto in questi anni.
In serata abbiamo sentito il prof. Caliendo: “Questa notizia mi consente di mantenere vivo ancora il mio entusiasmo. Questa notizia mi dà gioia, perché mi convince che si può vivere all'insegna dell'onestà, credendo nell'esistenza della giustizia e quindi della verità.
Tutto ciò mi fa capire, considerato che nella nostra città c'è spazio solo per i furbetti del quartiere, che gridare alle orecchie dei tanti sordi, intendiamoci, sordità non patologica ma dettata da beghe e venali interessi di bottega, serve. E mi persuade ancor più, che, per farsi ascoltare, si deve urlare la propria, nobile indignazione, che può nascere solo da una profonda onestà.
Anche se spesso, chi urla, chi non è allineato ai pensieri contorti di chi si ritiene proprietario della nostra amata Marigliano e non solo, ma anche della nostra salute, viene etichettato idealista, nella migliore dell'ipotesi, o esaltato.
Invito, nella mia semplicità, tutti a urlare, tutti ad abbattere questo muro di vergogna che da anni opprime, in ogni cosa, la nostra città. È indispensabile".
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