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Cronaca Redazione 17 ottobre 2008 22:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NAPOLI - "Era doveroso informare l'Autorità Giudiziaria, oltre che il Sindaco, di quanto avevo accertato nel corso delle attività di indagine della Commissione. Mi auguro che alla luce di questa azione dei Carabinieri del NOE il Vicesindaco Sabatino Santangelo, che ha di recente avuto la delega ai Cimiteri, voglia quanto prima incontrare la Commissione di Indagine unitamente al Presidente dell'ASIA per fare il punto su quanto sta accadendo nei Cimiteri in merito allo smaltimento dei rifiuti. Perché sia chiaro, la vicenda dell'obitorio è solo la punta di una iceberg. Va comunque fatta chiarezza sulle responsabilità: i funzionari comunali hanno agito di propria iniziativa o erano semplici esecutori?".
Questa è la dichiarazione del consigliere comunale Andrea Santoro, Presidente della Commissione di Indagine sui Cimiteri del Comune di Napoli. Il Presidente Santoro il 22 settembre scorso aveva depositato un esposto all'attenzione della Procura della Repubblica e dei Carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) relativo a presunte irregolarità nello smaltimento dei rifiuti prodotti dall'Obitorio Giudiziario del Comune di Napoli, sito al Policlinico della Federico II di Via Pansini. Questione ripresa in una interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei Deputati dall'on. Amedo Laboccetta il 24 settembre e diretta al Ministero dell'Ambiente ed al Ministero della Salute.
In seguito a quell'esposto ed alle successive verifiche dei Carabinieri del NOE, diretti dal capitano Achille Siringano, sono state denunciate oggi quattro persone, un dirigente ed un funzionario comunale e due tecnici della ditta incaricata dello smaltimento dei rifiuti cimiteriali. "I rifiuti dell'Obitorio - aveva denunciato Andrea Santoro - sono costituiti anche dal vestiario intriso di sangue ed altri liquidi biologici dei cadaveri e dalle casse utilizzate per trasportare gli stessi. Il DPR 254 del 2003 classifica tutti i rifiuti in cui è visibile sangue in quantità evidente di dubbia provenienza come "rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo".
Ma per l'Amministrazione Comunale di Napoli quei rifiuti sono considerati comuni rifiuti cimiteriali, come dimostrano precise disposizioni dirigenziali che invitano gli addetti dell'obitorio a trattare come rifiuti sanitari soltanto i bisturi utilizzati per le attività settorie. I rifiuti cimiteriali sono in teoria casse di legno e stracci che sono stati 10 anni sotto terra, privi cioè di qualsiasi carica batterica o virale infettiva, ecco perché la Legge li paragona ai rifiuti solidi urbani. La Legge prescrive una raccolta separata solo perché finalizzata al riciclo di materiali, come ad esempio i metalli.
Una volta effettuato il riciclo, i rifiuti cimiteriali possono finire anche in discarica. Ovviamente è del tutto diversa la composizione dei rifiuti obitoriali, considerando che spesso si tratta di stracci intrisi di sangue infetto da epatiti o da AIDS. Ecco perché ho invitato le competenti Autorità Giudiziarie a verificare - chiude Santoro - se vi siano state irregolarità nello smaltimento di questi rifiuti".
Marco Altore
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