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Cronaca Redazione 04 luglio 2008 02:29 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Le Nacchere rosse devono tacere e non devono risvegliare le coscienze”. Il direttore artistico dello storico gruppo pomiglianese. Enzo La Gatta, che da 35 anni è impegnato per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche scottanti quali disoccupazione, criminalità e mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro, denuncia l’insensibilità delle istituzioni nei confronti della propria progettualità , tesa a salvaguardare il diritto a una vita sana e dignitosa.
L’indignazione di La Gatta è scattata di fronte all’esclusione del premio Sciascia dalla programmazione culturale regionale e provinciale. Per la prima volta nella storia, dopo 16 anni, lo storico premio assegnato negli anche al premio nobel Rita Levi Montalcini, a Franca Rame e a Dario Fo, non si farà . Ad annunciarlo è lo stesso responsabile delle Nacchere rosse, che si è visto restituire al mittente il proprio progetto finalizzato a denunciare le morti bianche sui luoghi di lavoro, il lavoro precario e le illegalità ad ogni livello.
Motivazione ufficiale da parte della Provincia: mancanza di fondi. Stesso modus operandi anche in regione dove addirittura i referti si negano. Ma La Gatta non ci sta:”Queste motivazioni accampate al momento potrebbero essere accettabile se non fossero state finanziate, senza voler togliere niente a nessuno, sagre e sagrette delle pennette, delle pizzette e della patata che non hanno nessuna finalità .Cosa si nasconde dietro a questa ennesima esclusione?”.
E continua La Gatta: “Hanno iniziato con l’escluderci dalla festa del primo maggio, prima a Roma e poi a Napoli, e adesso questo losco meccanismo distruttivo teso a non finanziarci neanche i costi vivi che qualsiasi manifestazione affronta, continua”. E continua La Gatta:”Oramai è chiaro non si vuole che si parli di morti bianche e di familiari costretti ad indebitarsi per sbarcare il lunario dopo la morte sul lavoro dell’unica persona che sosteneva la famiglia in termini economici. Trovo tutto questo immorale”.
“Possibile –incalza ancora la Gatta- che le Nacchere Rosse apprezzate da Dario Fo che con loro ha cantato a teatro la Flobert insieme a Enzo Gragnaniello, non facciano breccia nelle istituzioni e negli enti locali? Possibile che alla Provincia e alla Regione si assegnano finanziamenti ad associazioni nate dalla sera al mattino senza storia e senza nessuna forma di affidabilità solo perché sono legate a questo o quel politico di turno?
E per noi che abbiamo la qualità dei progetti e non i cosiddetti santi in paradiso è possibile che si debbano sprangare tutte le porte tacendo sui mali che attanagliano la nostra società ? Chiediamo aiuto a qualche politico, ai deputati e ai senatori, per far diventare il tema di questa denuncia oggetto di un’interpellanza parlamentare.
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