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Cronaca Redazione 26 gennaio 2008 11:07 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Boscofangone é uno di quei luoghi dimenticati, come le campagne che ci circondano. In questi luoghi, specie di inverno, sembra che tutto si spenga. Questi sono i non-luoghi, dove tutto può avvenire, ma dove ti aspetti che avvenga solo qualcosa di sinistro.
Qui dove si seppelliscono gli scarti delle lavorazioni del mondo industriale, ciò che nessuno vuole ma che ineluttabilmente consideriamo necessario. Perché poi? Conosciamo solo lo sviluppo del consumo: auto sempre nuova, vestiti alla moda, tecnologia in casa all'avanguardia. La produzione industriale genera scambio e produce rifiuto. Quanto vale lo scambio? Tanto. Quanto vale il rifiuto? Tanto, ma solo per l'ambiente, che non ha avvocati difensori, quindi non vale niente, vale solo per eludere leggi e pochi controlli, vale per arrichire lo stolto egocentrismo di chi vive per denaro e nel proprio biecho potere, misero e meschino perché non distingue tra sé, gli altri e l'ambiente: tutto gli é concesso se non fermato. C' é da non fidarsi degli arroganti.
Uno Stato che vuole, può. Ma i cittadini dovrebbero pretendere e non elemosinare poiché l' elemosina di ieri viene pagata al caro prezzo di domani.
Questa sera Boscofangone vive uno di quei giorni nuovi. Non é un luogo dimenticato. E' vivo della gente che si riscopre figlia della terra in cui ha radici. Da luogo abbandonato a luogo di ritrovo. Qui altre persone vengono verso sera e iniziano a chiacchierare. Si parla di rifiuti e dei fatti del giorno. Da non-luogo a luogo sociale, metamorfosi che solo qui nel napoletano possono compiersi. E' bello vedere che un venerdì sera la gente di diverse generazioni possa incontrarsi e chiacchierare, come non lo si faceva più in piazza. Miracolo De Gennaro. E' bello che da questo luogo riscoperto partano messaggi, parta l'informazione che spesso nella follia convulsa delle giornate non troviamo nella stanca ripetizione della tv. E' finanche bello vedere la gente interessata, pronta a capire e non certo scandalizzata, ma non rassegnata. Così questo diventa un luogo di informazione. Si proiettano documentari che riguardano lo scempio di questo territorio.
Così iniziamo a capire che la diossina che ci ritroviamo nei campi non é fatalità e nemmeno nostra incuria. C'é chi sotterra e c'é chi non bonifica, c'é anche chi bonifica ma tanto qualcun altro sotterrerà di nuovo. Questioni delicate, questioni che richiedono approfondimenti, questioni che richiedono vigilanza, da non delegare ad altri, il delegato é sempre corruttibile, l' occhio del padrone non lo é. Chi vuole bene al proprio luogo, se lo reputa tale, lo vigili, lo difenda o continuerà ad essere il non-luogo, quello che si dimenticherà per lavarsi la coscienza, quello che nasconderà , quello intorno a cui si morirà .
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