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Cronaca Redazione 04 gennaio 2008 23:56 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Mi compiace vivamente constatare che almeno l’assessore Sodano ha dato seguito al mio scritto. Purtroppo però invitato da me per un incontro “de visu” per quanto scritto sul web e essendomi quindi stata negata la possibilità di una risposta, constato la poca attenzione dialogica.
Ad ogni modo: non discuto delle professionalità umane e lavorative di alcuno, mi premeva piuttosto sottolineare che, come spesso sento dire, il quartiere di Pontecitra è il covo esclusivo della illegalità e delle devianze sociali. Non consento che un dirigente o un politico possa considerare quarto mondo, un quartiere invece dove anche tanti cittadini si prodigano e si adoperano con i propri mezzi, senza l’appoggio delle istituzioni locali, a creare un ambiente salubre, dove l’etichetta di degrado è costantemente abrogata con quella di essere cittadini di Marigliano.
Per fare questo però, anche dirigenti, consiglieri, politici di turno, devono debellare il pregiudizio e il preconcetto che tra l’altro disonora anche chi a Pontecitra ci lavora, ha lavorato e ci lavorerà (il termine “lavoro” ovviamente è da intendersi non come colui chi è stipendiato, ma come colui che si adopera pur senza retribuzioni). Un esempio evidente è quello del compianto prof. Chirichiello, esempio vivo ancora oggi in tanti giovani di questo quartiere, di impegno e non solo nelle ore di impiego.
Bisogna altresì fare in modo di smetterla con la cultura clientelare, che fa passare i propri compiti per “grazie ricevute”. Quanto spetta a che ogni membro della macchina comunale deve fare è in suo dovere compierlo, e non dovrebbe invece accadere il contrario.
Non credo inoltre di polemizzare con alcuno quando chiedo più sinergia tra ente comunale e comunità di Pontecitra; più volte ho presentato istanze e progetti, per far si che l’impegno di entrambe le istituzioni si avviasse ad una reale collaborazione.
Purtroppo però le grazie di chi ha il potere decisionale ha pensato di non tener conto in nessun modo di quanto da noi sottoposto (per citare solo qualche progetto presentato all’ente comunale e mai preso in considerazione: “Il Principe ranocchio”, progetto di prevenzione al disagio e disadattamento dei minori; “Mia famiglia”, progetto rivolto al recupero delle forme di devianza familiare; “Convivium”, progetto di recupero dei minori e famiglia; “Centro Polivalente Sociale”, consistente nella riqualificazione del Casale Sodano). Non posso non ricordare all’Assessore Sodano inoltre, come sia necessario notare i disagi psichici perpetrati ai danni di alcuni minori di questo quartiere, per aver preso parte ad alcune iniziative individuate dall’assessorato di sua competenza. Danni questi che hanno provocato nelle persone lese, la paura di denunciare i fatti e l’induzione al suicidio. Forse si aspetta il peggio per intervenire!
Ecco caro Assessore “prima di guardare la pagliuzza” come lei ha scritto….! Se a Pontecitra ci sono evasori, non è certamente per questo che un dirigente o un assessore può giudicare tutti quelli che a Pontecitra vi abitano? La polemica sterile allora è di chi non vuole ammettere i propri errori e difende a spada tratta chi è addetto ad arginare i disagi e fare promozione umana e non lo fa! Quegli abitanti di questo quartiere evasori, forse, ritornano utile a qualcuno…tanto poi con le prossime elezioni ci sarà chi andrà da loro a comprar voti! Perché nessuno prende l’iniziativa di scendere in campo e, facendo promozione umana, educa quella parte di gente a vivere bene? Una sola iniziativa ricordo è stata promossa in questo senso. Trattasi della sensibilizzazione per la raccolta differenziata dei rifiuti, cui partecipò anche la comunità parrocchiale, che indegnamente servo. Qui non si tratta di merito e professionalità .
In merito poi alle iniziative proposte dall’ente comunale nel periodo delle festività , mi duole dover riaffermare che, condividendo il pensiero culturale dell’Assessore Sodano, non è assolutamente vero che io abbia rifiutato il concerto. A me è stato proposto, invece, un’iniziativa diversa, sociale. Non mi sarei mai lusingato di andare a mendicare proprio negli ambienti comunali, tanto più mi sarei fatto asino per un pugno di fieno!
A me è dato il compito di pascere, a loro il compito di amministrare: sarebbe buona cosa da oggi pianificare il non “riscosso” non per mezzo di una morale, ma per una coscienza retta, che è portata ad agire, pensare e parlare in maniera corretta.
Don Pasquale Giannino
Sacerdote e Parroco della Chiesa del “Sacro Cuore” in Loc. Pontecitra di Marigliano
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