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Cronaca Redazione 10 settembre 2007 00:00 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
A proposito delle onoranze a Pavarotti
"Dare a Cesare quel che è di Cesare a Dio quel che è di Dio".
Così si pronunciava il Card. Bagnasco a Rimini qualche settimana fa per ricordare che è dovere pagare le tasse. Tutti i politici, sia di governo che di opposizione, tentarono di utilizzare tali parole per portare acqua al proprio mulino. E' bastato un lutto importante per far dimenticare ai massimi rappresentanti dello Stato l'insegnamento che si erano affannati a diffondere.
Luciano Pavarotti, è stato un grande artista, un totem della lirica, ha contribuito a diffondere il bel canto in tutto il mondo , senza dubbio mancherà a tanti. A sentire gli intervistati che lo conoscevano era anche buono d'animo e di cuore. Per questo meriterà il premio dell'immortalità tra gli uomini e, osiamo sperare, nel regno dei giusti.
Ai suoi funerali è stato onorato da personalità di tutto il mondo, perfino il Papa ha mandato un Suo messaggio valorizzando la capacità dell'artista a far fruttare al meglio il talento Divino che possedeva: la voce.
Ma basta tutto questo a far dimenticare che fu evasore fiscale ? Basta a far dimenticare che nel concordato col fisco risparmiò ben 35 miliardi delle vecchie lire ?
Basta questo a giustificare la visita del Capo dello Stato e la presenza del Presidente del Consiglio ?
Certamente l'artista ha onorato l 'Italia nel mondo, a parere di chi scrive l'uomo non ha onorato i tanti italiani che quotidianamente lavorano ed ai quali le tasse vengono imposte e sottratte prima del pagamento della loro giusta mercede.
I tanti professori che fanno opinione sul patrio suolo, da anni ci vanno ammonendo che gli "ismi" sono stati i mali del secolo scorso.
Cosa è oggi questo buonismo alla luce del quale si giustifica tutto ?
Chi scrive è ancora fortemente radicato ad un "ismo" del secolo scorso e, pur sapendo che non è politicamente corretto, pur riconoscendo di essere fuori dal coro della conformità , reso il dovuto omaggio all'illustre artista, sente irrefrenabile il desiderio di gridare : "
No Presidenti a me non è piaciuto!".
BRONTOLO
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