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Cronaca Redazione 25 luglio 2007 00:43 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Il Governo ha sottoscritto un'intesa con i sindacati di CGIL-CISL-UIL sul nuovo assetto delle pensioni, il quale prevede un innalzamento dell'età pensionabile che varia da due ai cinque anni a seconda dell'età del lavoratore.
Questo accordo inoltre prevede un verifica dei coefficienti di rivalutazione dei contributi nel 2014, lasciando completamente aperta l'idea che la pensione sia un atto caritatevole dello stato e non un diritto acquisito alla fine della propria vita lavorativa.
Noi Comunisti Italiani abbiamo già espresso il nostro più totale dissenso a questo accordo, e invitiamo tutto il sindacato a indire da subito un REFERENDUM tra i lavoratori, affinché questa decisione cosi importante venga presa da chi e direttamente interessato.
Riteniamo che non possa assolutamente passare il principio che la pensione debba essere costruita su due pilastri, cioè, tra i contributi versati e i fondi pensione, i quali messi assieme non arrivano al 60% dell'ultima retribuzione.
I lavoratori debbono avere la possibilità di poter godere una vita post lavorativa quanto più lunga possibile e con risorse quantomeno uguali allo stipendio percepito; non è più sopportabile che il giovane lavoratore deve lavorare in maniera precaria, guadagnare meno e non deve pretendere la pensione.
La sezione di fabbrica del Partito dei Comunisti Italiani non sosterrà mai chi vuole ridurre i diritti ma soprattutto la dignità dei lavoratori.
Pertanto il momento di mobilitazione generale e dichiarato allorché venga approvata tale riforma.
I Comunisti Italiani saranno sempre al fianco dei lavoratori e del sindacato tutto.
I Compagni
Sez. FIAT Auto
Fiat lì 23 luglio 2007
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