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Cronaca Redazione 19 maggio 2007 23:45 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Il deputato di Forza Italia Paolo Russo è stato indagato dalla Dda di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa e per minacce al fine di condizionare le elezioni con l'aggravante dell'articolo 7 della legge antimafia, favorendo cioè un clan camorristico.
Ieri funzionari della Dia gli hanno notificato l'avviso di garanzia firmato dai pm Simona Di Monte e Giuseppe Borrelli che hanno chiesto al gip di poter acquisire alcune intercettazioni ambientali del politico forzista che si sarebbe trovato a dialogare con soggetti sottoposti ad indagine. Con questo atto si avvia la procedura per l'utilizzo delle intercettazioni che si concluderà con il parere della Camera. «Cambiagli i connotati!». Questa richiesta sarebbe uno dei contenuti delle intercettazioni che saranno al vaglio del gip e verrebbe fatta da Paolo Russo a colui che gli investigatori considerano il suo «delfino», l'imprenditore Giovanbattista Mautone, finito in manette venerdì scorso insieme con altre 89 persone ritenute a vario titolo, fiancheggiatori dei clan camorristici del nolano. In particolare, secondo gli inquirenti, Russo captato da una cimice nel corso di un incontro con Mautone, gli avrebbe chiesto di avviare rappresaglie nei confronti di un soggetto che non aveva votato per le persone da lui indicate. Per l'inchiesta il legame tra il parlamentare e l'imprenditore ritenuto legato al clan Ruocco si evincerebbe anche da un'altra intercettazione in cui Mautone spiegherebbe che Paolo Russo, in cambio di voti assicurati al cugino Ermanno Russo (consigliere regionale), avrebbe fatto in modo di far nominare assessore al Comune di Marigliano suo fratello, Felice Mautone. La prima intercettazione sarebbe alla base della contestazione fatta a Russo, relativa alla violazione della legge elettorale con l'aggravante di aver favorito il clan Ruocco.
Il reato di concorso esterno in associazione mafiosa invece, viene contestato al deputato al fine di indagare sull'ipotesi che sia lui che Mautone fossero soci occulti di una Soa, società di certificazione delle imprese, organo, tra l'altro, preposto al rilascio dell'attestazione di qualificazione obbligatoria per chiunque debba eseguire lavori pubblici di importo superiore ai 150mila euro. Gli investigatori dovranno verificare se attraverso la Soa siano state favorite imprese riconducibili alla camorra e in particolare a Michele La Marca, considerato l'interfaccia imprenditoriale dal clan Ruocco. Nell'ordinanza eseguita la scorsa settimana erano state riportate numerose intercettazioni in cui erano citati politici come Russo e Tommaso Barbato (il senatore dell'Udeur non è però indagato). Nei prossimi giorni il gip notificherà alla camera di consiglio la richiesta della Procura. Ci sarà poi un contraddittorio con la difesa di Russo rappresentata dall'avvocato Vincenzo Maiello e successivamente sarà deciso in udienza camerale se e quali intercettazioni siano utilizzabili. L'ultima parola spetta alla Camera a cui il gip invierà la richiesta di autorizzazione.
Amalia De Simone da Il Mattino 19 maggio 2007
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