Cronaca
Redazione
18 ottobre 2006 17:57
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OKKUPATI!
Centri sociali alla conquista degli spazi urbani
C'è chi la città ha deciso di riprendersela. Tra spazi invasi da informi blocchi di cemento e strade piene di auto incolonnate e persone frettolose, c'è qualcuno che ha cercato di aprire un varco vitale e colorato nel grigio delle giornate cittadine. Un varco, vero e proprio passaggio dimensionale, di quelli tanto cari alla fantascienza, in grado di catapultarci in una realtà completamente diversa dalle moderne ed asettiche metropoli: la realtà dei centri sociali.
Nati a partire dalla fine degli anni '70 con l'occupazione anche violenta di edifici e aree cittadine, e destinati a divenire il punto di convergenza dell'attivismo politico giovanile, i centri sociali sono da sempre sinonimo di scelte alternative( in campo politico, sociale, culturale), o semplicemente di una diversa filosofia di vita. Questo loro ruolo si riconferma ancora oggi, benché il loro carattere prettamente politico sia gradualmente diminuito col passare degli anni. Nelle grandi città essi offrono, infatti, numerose opportunità di aggregazione, iniziative culturali di ampio respiro, nonchè tutta una serie di spazi per lo sport e la vita all'aria aperta. Spazi una volta abbandonati e squallidi e che, apparentemente sottratti alle
Autorità municipali, sono stati in realtà riconsegnati ai cittadini.
La popolazione di questi microuniversi è molto varia e non include soltanto giovani impegnati nei vari aspetti della politica. Sempre più spesso i centri sociali divengono il punto di incontro delle comitive che si ispirano alle più varie sottoculture urbane( punk, hip hop, neohippy…), di anziani e nostalgici membri di questo o quel partito, di adulti pieni di vitalità e , più semplicemente, dei ragazzi del quartiere. Tutti accomunati dalla voglia di ricreare quel senso di comunità che il caos e la vita frenetica hanno troppo spesso rischiato di distruggere.
Ogni grande città che si rispetti ha i suoi centri sociali, un elenco molto utile si può trovare all'indirizzo http://www.ecn.org/collegamenti/listacs.htm . Per quanto riguarda le iniziative ecco una breve panoramica dei programmi più interessanti.
MILANO, LEONCAVALLO. Un centro sociale storico, forse IL cento sociale. Oltre a vari incontri di dibattito politico, il suo calendario è ricco di happening musicali, di manifestazioni teatrali e culturali in genere. Molto interessante è, poi, il mercatino BiogustoLab organizzato ogni ultima domenica del mese. Importante è, infine, il corso di Italiano per migranti organizzato in sede per favorire l'integrazione. Info: www.leoncavallo.org
MILANO, MICENE. Il suo punto forte è la scuola di arabo, mentre le sue giornate sono ravvivate dal cineforum, dalle attività del coro e dalle feste di quartiere per rafforzare il contatto con la realtà cittadina che lo circonda. Info: www.ecn.org/micene
ROMA, FORTE PRENESTINO. Nato nel lontano '86, organizza corsi aperti a tutti di teatro, danza, informatica e cinema. Molti sono, poi, gli eventi musicali da sempre elemento caratteristico di questo centro che è possibile visitare virtualmente all'indirizzo www.ecn.org/forte
ROMA, CASA POUND. Chi ha detto che i centri sociali siano solo di sinistra? Casa Pound offre uno dei pochi esempi di iniziative sociali promosse anche da altre parti politiche. Tra queste conferenze, dibattiti, iniziative di impegno sociale, presentazione di opere culturali sulle quali è possibile aggiornarsi presso www.casapound.org
NAPOLI, OFFICINA 99. Questo centro sociale è un tipico esempio di quanto iniziative del genere possano radicarsi nel tessuto vivo di una città problematica e viva come Napoli. Culla del mitico gruppo 99 Posse, la cui "Curre curre guagliò" è divenuta l'inno di tutti i centri occupati, esso da spazio soprattutto ad iniziative di stampo musicale. Non manca però l'attenzione a tutti gli altri aspetti della cultura e principalmente alla realtà informatica. Info: www.officina99.org
NAPOLI, D.A.M.M. Intitolato a Diego Armando Maradona è, forse, il centro che propone attività più articolate e concrete. Dal cineforum, ai gruppi di teatro, alle attività del gruppo hiphopculture basate su danza arte e musica, non manca nulla per accontentare anche gli ospiti più sofisticati. Importante è l'autoproduzione di corto e mediometraggi, libri e spettacoli che contribuiscono a renderlo una vera e propria fucina della cultura partenopea. Info: www.ecn.org/damm
Questi, e tanti altri, sono gli esempi delle iniziative dei centri sociali disseminati su tutto il territorio del paese. Centri che, come tutti i luoghi crocevia di idee e ideologie, mettono in evidenza anche la faccia nascosta della cultura alternativa. Una faccia fatta, talvolta di risvolti illegali e discutibili. Nonostante ciò la loro missione sociale sembra continuare anche oltre queste sporadiche ma devastanti degenerazioni. Degenerazioni che non hanno però scalfito l'illusione di una vita più viva che questi spazi hanno saputo fino ad ora regalarci.
Per i dati di una ricerca sui centri sociali romani: www.tmcrew.org/csa/ricerca/
Silvia Conte
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