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Cronaca Redazione 16 ottobre 2006 23:32 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
L'acqua è il business del futuro. Ne sono convinte le società multi-utility che hanno individuato nella preziosa risorsa idrica, fonte di vita e di sviluppo sociale ed economico, l'ambito privilegiato in cui investire i propri capitali nella prospettiva di un sicuro profitto.
E' questa la conclusione che emerge dalla relazione tenuta da Emilio Molinari, presidente del Comitato italiano per un contratto mondiale dell'acqua, sul tema "La tutela ed il governo pubblico dell'acqua".
Il presidente Molinari è intervenuto nella diaspora in corso sulla gestione del servizio idrico, su invito della "Rete civica per l'acqua pubblica ATO3", per portare il proprio contributo ad un dibattito che esula dai confini locali e dagli schieramenti politici.
Con estrema chiarezza il presidente del Contratto mondiale dell'acqua ha esposto le ragioni che sono alla base degli interessi delle società di profitto, che si sono riversate sul fronte della gestione delle acque. "il privato - ricorda Molinari - è colui il quale priva l'altro di qualcosa" Privatizzare l'acqua vuol dire, dunque, sottrarre una risorsa del Creato, "un dono di Dio" alla collettività per un proprio tornaconto. Per questo il progetto della privatizzazione va contrastato, portando avanti una lotta "che è propria della nostra generazione, che è dentro il nostro tempo".
L'azione di contrasto verso un disegno folle che tende ad assoggettare la politica agli interessi speculativi delle multinazionali, deve concretizzarsi in una pressione sui partiti di governo perché introducano nel disegno di legge Lanzillotta un emendamento volto ad affermare che "l'acqua è libera ed è sottratta alle liberalizzazioni".
Strumento di pressione sul potere legiferante è la proposta di legge di iniziativa popolare concernente i "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acqua e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico", elaborata con il contributo di insigni giuristi, che si propone il fine di modificare la normativa vigente che ha dato adito a interpretazioni di comodo per fini speculativi, alimentando logiche di profitto e scelte di accrescimento del consenso elettorale con politiche clientelari.
La proposta di legge, che si appresta a raccogliere le necessarie firme per essere portata all'approvazione del Parlamento, è una legge quadro che mira ad evitare il disastro della regionalizzazione, nonché "a mettere ordine nel disordine provocato - secondo Emilio Molinari - dalla follia della politica". La proposta di legge, se accettata pone le premesse per affermare, a livello mondiale il principio, che l'acqua è un diritto umano.
Sebastiano Monda
(Coordinatore del Comitato di Lotta per l'acqua pubblica)
La proposta di Legge
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