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Cronaca Redazione 29 luglio 2006 23:36 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Una lettera dai toni amari, ma schietta e coraggiosa, che rende l’idea del clima che si respira in una città tranquilla solo in apparenza. Una lettera che racconta di situazioni che avrebbero potuto condurre alla totale sconfitta morale dell’individuo, se non si fosse scelto di aver fiducia nelle istituzioni e nella giustizia.
E’ stata inviata con una mail al portale d’informazione “marigliano.biz” da un uomo che palesa la volontà di non piegarsi di fronte ai soprusi e alle ingiustizie, che denuncia fatti che l’hanno direttamente interessato. “Con questa lettera vorrei ridestare negli animi dei cittadini mariglianesi – scrive - il senso dello Stato e della giustizia, facendo capire che l'omertà nei confronti di talune organizzazione criminali non incita altro che alla sottomissione totale della propria coscienza e dell'avvenire dei propri figli”.
L’uomo spiega che ha lasciato il territorio nel 2005, facendo intuire che situazioni contingenti l’hanno costretto a decidere in tal senso, giacché afferma di non aver trovato (utilizza un plurale che rende l’idea del coinvolgimento di altre persone, presumibilmente familiari) neppure sostegno morale per quanto era stato fatto da ritenere giusto per i diretti interessati e per altri. Scrive:
“Abbiamo trovato volti scuri, saluti tagliati e poi man mano siano rimasti soli”.
Diventa ancor più evidente che aveva forse scelto di denunciare qualche sopruso e che il suo coraggio l’aveva costretto a lasciare la città quando afferma di aver ricevuto aiuto solo dai carabinieri “che operano brillantemente con tenacia ed abnegazione facendo molto più che il loro dovere”. Poi arriva una nota dolente, che avrebbe dovuto togliergli la fiducia nelle istituzioni.
L’uomo afferma che un’appunto lo meritano l’amministrazione locale ed alcuni uffici della medesima che “praticamente hanno cominciato una campagna ostracista”. Sostiene di non aver mai ricevuto il sostegno di nessuno dell’amministrazione locale e do non aver potuto prendere atto della volontà di ascoltarlo o di incontrarlo. Estremamente pungenti le ultime due frasi della lettera, che lasciano accapponare la pelle delle persone oneste che di fronte a certe affermazioni benché totalmente irresponsabili provano vergogna perché vorrebbero poter dire di avere la fortuna di vivere in una realtà migliore.
L’uomo scrive: “Allora a voi trarre le conclusioni giuste od errate, ma che siano le ultime.
Non ritorneremo ma certo non per paura, ma solo perchè ci avete tolto il sorriso e la voglia di fare qualcosa in un piccolo paese che noi credevamo pulito. Addio”.
Loredana Monda
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