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Cronaca Redazione 22 luglio 2006 01:25 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Maggioranza allo sbando. Dopo cinque ore di discussione, nel corso del quale non sono mancati momenti di tensione, il consiglio comunale, a maggioranza, solo con i voti dei gruppi della Margherita e dellUdeur, ha approvato una mozione che, di fatto, avvalora loperato del sindaco Felice Esposito Corcione, sulla gestione del ciclo integrato delle acque, affidato alla Gori. La mozione prevede, infatti, un approfondimento per quanto attiene laspetto tecnico-giuridico delle intese tra il primo cittadino e i responsabili della società di gestione.
In precedenza, il consiglio comunale ha rigettato altre due mozioni: luna dellopposizione di centrodestra, laltra del comitato civico di lotta per lacqua pubblica, che sostanzialmente proponevano di avviare liter per affidare la gestione del sistema idrico integrato a soggetto interamente pubblico. In merito alla mozione presentata dal comitato civico sussistono perplessità sulla validità della votazione, segnata da un solo voto a favore (Carpino), un solo voto contrario e tutte astensioni.
Lunico voto contrario è stato espresso dal sindaco, che palesa la chiara volontà di procedere a tutti i costi alla privatizzazione dellacqua e di andare contro gli interessi delloltre 60% di elettori che gli avevano accordato il loro consenso, soprattutto attraverso i partiti della sua coalizione. Le conclusioni del consiglio comunale destano forti perplessità. Nel corso della discussione, loperato del capo dellesecutivo è stato aspramente contestato da tutti i gruppi consiliari.
Il consigliere Ricci (Margherita) ha addirittura parlato di atti inesistenti: la delibera di giunta, che su indicazione del consiglio, dava mandato al sindaco non lo autorizzava a decisioni sullaffidamento della gestione, senza pronunciamenti dellassise. Vincenzo Esposito (Margherita) è intervenuto sul piano dinvestimenti, ritenuto del tutto inefficace a risolvere lannoso problema delle fogne in località Miuli. I gruppi di opposizione hanno fatto riferimento a spartizioni di posti di lavoro e chiesto le immediate dimissioni del sindaco.
Implacabile il consigliere di maggioranza Antonio Carpino (Uniti per Marigliano) che, dopo aver smascherato il tentativo di far saltare la seduta, ha manifestato totale dissenso sulle scelte del sindaco, che viste le documentazioni esistenti ha fatto proprie le preoccupazioni del comitato civico, ha parlato dinteressi di parte anteposti ad interessi collettivi ed ha accusato il sindaco dessere quasi un podestà.
Loredana Monda
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