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Cronaca Redazione 20 luglio 2006 00:01 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Tra i quarantadue arrestati dai militari dell'Arma di Castello di Cisterna, ne figurano ben venti residenti in città , in particolar modo nel quartiere di Pontecitra, a dimostrazione evidente di quanto sostengono le forze dell'ordine e la magistratura indotte a ritenere che soprattutto il quartiere di edilizia popolare di Marigliano sia divenuto una roccaforte di due potenti organizzazioni criminali (Mazzarella e Sarno). Tra i venti arrestati troviamo alcune donne, spesso legate da vincoli di parentela agli uomini finiti in manette la notte tra il 17 e il 18 luglio.
Troviamo, ancora, alcune persone fermate, anche in un passato recente, per presunti summit di camorra finalizzati all'organizzazione di azioni di fuoco (anche se sono state incassate alcune assoluzioni), nonché per estorsioni a danno di cantieri edili. Troviamo personaggi arrestati in maxi operazioni di camorra, soprattutto per fatti riconducibili alla violazione delle leggi sulla droga e alle estorsioni (ad inclusione dei cavalli di ritorno).
Molti personaggi sono già noti, ma per reati minori: si potrebbe dire che con le nuove imputazioni hanno compiuto un salto di qualità , dando maggiore lustro al loro curriculum criminale. Un dato evidente dell'ingerenza della criminalità organizzata sul territorio è indubbiamente fornita dall'esito delle attività di monitoraggio e di indagine dei carabinieri, talvolta condotte con l'utilizzo di sofisticate apparecchiature scientifiche, avviate dalle locali stazione dell'Arma dell'area alle quali su precise indicazioni del colonnello Aldo Saltalammaccia, comandante del Territoriale di Cisterna sono subentrati reparti operativi superiori quali Compagnia e Nucleo Operativo, dai cui sono scaturiti i provvedimenti eseguiti.
Nel corso delle conferenza stampa sono emersi riferimenti espliciti ad alcuni fatti che si sono verificati a Marigliano, tra cui una festa per San Gennaro, organizzata nella 219 da un comitato di cui facevano parte anche personaggi vicini alla malavita e patrocinata dall'amministrazione comunale, saltata a causa di problemi intercorsi tra gli organizzatori e su indicazione del detenuto boss Vincenzo Mazzarella. E' stato fatto riferimento a mancate indicazioni o segnalazioni da parte di alcune istituzioni. Nonostante pressanti domande specifiche, non sono arrivati chiarimenti in merito al ruolo e alla natura di dette istituzioni.
Coloro che hanno una discreta memoria storica e che conoscono il territorio di Marigliano hanno formulato domande precise e mirate. Hanno focalizzato l'attenzione su fatti specifici, quali sparatorie, atti intimidatori e via dicendo. Le risposte sono sembrate a volte elusive, quasi come se il contesto d'indagine all'interno del quale sono maturate le emissioni dei quarantotto provvedimenti, (quarantaquattro dei quali eseguiti) fosse più ampio, riconducibile a fatti in gran parte celati dal segreto istruttorio, sui quali non è ancora caduto il velo.
Loredana Monda
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