Cronaca
Redazione
14 giugno 2006 23:39
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A PROPOSITO DELLA "RIVOLTA DELLE PATATE"
Egregio Direttore, voglia cortesemente pubblicare questa mia, certamente non per puro spirito polemico, ma solo per avviare un serio dibattito politico, anche all'interno della sinistra di governo, su quale Paese vogliamo costruire.
Il mio nome "di battaglia": PASQUINO, con cui mi firmo, vuole essere soltanto spiritoso e rappresentare, per similitudine, un pungolo ai potenti. Con questo nome mi sono comunque registrato al Vs. interessantissimo sito.
Grazie.
Egregio direttore,
Ho letto con molto interesse la "commemorazione" dei fatti delittuosi che interessarono Marigliano nel Giugno '59 denominati "rivolta delle patate". A parte la facile ironia sul carattere mite del primo cittadino del tempo, certamente inidoneo ad affrontare situazioni che richiedevano quanto meno "polso" ed in ogni caso maggiori capacità decisionali e amministrative per chi comunque doveva rappresentare tutti i cittadini; ritengo quanto meno "curioso" che una simile ironia venga da chi ha appoggiato, per pura speculazione politica, in diverse occasioni Primi Cittadini altrettanto imbelli e timorosi.
Mi preme comunque sottolineare alcuni aspetti ben più importanti che caratterizzano, a mio avviso, l'"amarcord" del Nostro Politico e cioè:
1. l'assoluta mancanza di una considerazione critica sull'aspetto della violenza come arma politica!
2. l'assoluta mancanza di un'autocritica, questa sì politica, sull'assenza di una linea politica dei suoi referenti di allora che guidasse i nostri contadini verso soluzioni pacifiche e innovative del complesso e difficile rapporto tra libero mercato e necessarie garanzie di sopravvivenza dei lavoratori: bastava che ci si alleasse in Cooperative contro lo strapotere dei commercianti e degli speculatori, ad esempio; se non erro questo già stava per avvenire in altre Regioni d'Italia.
3. il persistere, da parte del Nostro, nel far passare in maniera sub-liminale il messaggio dello necessità di uno Stato accentratore e controllore di tutto, erogatore di sussistenze e indennità varie: cioè uno Stato Ottocentesco, oggi del tutto controproducente.
Egregio Direttore, è molto strano che una simile posizione "politica" appartenga al maggiorente locale del Primo Partito di Governo !!!
Pasquino
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