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Cronaca Redazione 11 giugno 2006 00:02 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
A presentarlo è stato Antonio Covone dell'omonima ditta di onoranze funebri del territorio. Destinatari del provvedimento sono, questa volta, il sindaco Felice Esposito Corcione, il segretario generale Maria Piscopo ed il responsabile del settore ecologia Elisabetta Bellonato.
Antonio Covone chiede che l'amministrazione di centrosinistra revochi la privativa del servizio di onoranze funebri, che dal 1998, a suo avviso, avvantaggia solo un'altra ditta, generando di fatto una lesione del principio della libera concorrenza del mercato, con la consequenziale instaurazione di un regime di monopolio, che ha danneggiato e che danneggia altre attività .
Il firmatario dell'atto di diffida costituisce formalmente in mora il Comune di Marigliano, nelle persone dei destinatari del medesimo per il risarcimento di danni patrimoniali, biologici, esistenziali e morali eventualmente frutto di una condotta omissiva. La diffida è stata trasmessa per conoscenza al Tribunale di Napoli e alla Corte dei Conti. Nel provvedimento si legge che, in data 31 gennaio 1998, il Comune di Marigliano ha stipulato un contratto per l'affidamento in concessione del servizio di trasporto funebre comprendente l'esclusivo trasporto delle salme nel territorio comunale con i mezzi della concessionaria per la durata di dieci anni dietro corresponsione di un canone di appalto pari all'11% sulla tariffa fissata (circa 800 euro).
Antonio Covone sostiene, nell'atto, che sin dall'inizio in relazione all'espletamento del servizio fossero riscontrabili illegittimità inerenti l'applicazione delle tariffe e la violazione delle normative sulla concorrenza. Sostiene, ancora, che la ditta che si era aggiudicata la privativa applicava una maggiorazione delle tariffe (le somme erano triplicate) per i servizi base offerti con la lesione dei principi di buona fede e di correttezza, a scapito dell'utenza ignora. Alla pubblica amministrazione di Marigliano, Antonio Covone (che si è ripetutamente rivolto alla magistratura) imputa un'omissione di controllo e di vigilanza sull'attività della ditta concessionaria, nonostante le sue reiterate richieste d'intervento a suo di carta bollata.
In effetti, anche nell'anno 2000, Antonio Covone ha sporto denuncia: i fatti investivano anche funzionari del Comune di Marigliano, oltre che i responsabili della ditta che si è avvantaggiata della privativa. All'epoca dei fatti, la Procura della Repubblica di Nola ha operato un'archiviazione per prescrizione, ritenendo che decorso il tempo fosse inutile procedere con accertamenti. Contestualmente altre indagini sono state, tuttavia, avviate. In questi anni, a condurre dette indagini sono stati i militari dell'Arma della prima sezione del nucleo operativo del Reparto Territoriale Castello di Cisterna.
La vicenda non è chiusa. Frutti degli accertamenti dei carabinieri e della magistratura potrebbero aversi a breve scadenza. La questione del servizio di privativa delle onoranze funebri rientra nei filoni d'indagine chiusi, di cui si attendono solo gli sviluppi. Intanto, anche l'amministrazione Esposito Corcione è ora investita della questione, mentre pende una causa di risarcimento danni per 250mila euro, intentata da Covone contro il Comune di Marigliano.
Loredana Monda
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