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Cronaca Redazione 01 maggio 2006 10:38 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
"Lavoratori, ricordatevi il 1°maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità , razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare la rivoluzione sociale"
Dal testo del volantino socialista diffuso a Napoli nel 1890
Fonte Cgil di Roma e del Lazio. Archivio storico "Manuela Mezzelani".
Quello che celebriamo oggi è il 116° Primo Maggio. In Italia se ne devono calcolare ventitré di meno, perché Mussolini nel '22 decise di sopprimere la "sovversiva" festa dei lavoratori, sostituendola con quella del 21 Aprile, Natale di Roma. Spento d'autorità , il Primo Maggio continuò a sopravvivere sotto la cenere del Ventennio: un segnaletico garofano rosso che, quel giorno, compariva all'improvviso sui baveri del vestito buono; una "non ordinaria" bevuta convocata all'osteria; una falce e martello dipinta sul muro nottetempo; e anche volantini socialisti messi in giro da mani clandestine. Né mancarono arresti e scontri con i carabinieri.
Cinque giorni dopo la Liberazione, il Primo Maggio è già ricomparso, esplode nelle strade e nelle bandiere ritrovate. E' un grido di orgoglio e di forza - pugni levati in alto con vessilli tricolore che portano scritto sopra "Festa del lavoro, festa del popolo, festa dell'insurrezione vittoriosa" - il manifesto del Primo Maggio 1945, un disegno d'artista firmato Ennio Morlotti e Bruno Cassinari. Nessuno lo fermerà più, il Primo Maggio. Come disse Andrea Costa: "I cattolici hanno la Pasqua, da oggi in poi anche i lavoratori avranno la loro Pasqua".
Oggi i lavoratori vedono peggiorare le loro condizioni materiali, il salario perde potere d'acquisto e la precarietà è diventata norma in un mercato del lavoro che non considera l'uomo nella sua essenza. Il Primo Maggio di quest'anno è da dedicare alla lotta per il lavoro a tempo indeterminato, per la democrazia sui luoghi di lavoro, per un salario giusto.
Anche quest'anno, VIVA I LAVORATORI!
Circolo Ernesto "Che" Guevara
- Marigliano -
Nella foto:Il Primo Maggio 1891 in Piazza Santa Croce a Roma
( "LÂ’Illustrazione Italiana")
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