20/04/2024
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Cronaca Redazione 04 aprile 2006 23:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Nell'atto del
coordinamento tecnico interregionale di edilizia
residenziale pubblica, pervenuto ufficiosamente al
Comune e che fa temere all'assessore Antonio Vivenzio
che saltino i progetti per i contratti di quartiere,
si legge: "Nel corso della riunione del coordinamento
tecnico in materia di edilizia residenziale pubblica,
tenutasi a Roma il 27 marzo 2006, i rappresentanti
delle regioni hanno preso visione del Decreto del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dell'8
marzo 2006 che, ai sensi dell'art. 4 comma 1 della
legge 21/01, finanzia, con 311.455.000 euro, programmi
di "completamento dei contratti di quartiere 2". In
realtà tale intervento si configura come un
finanziamento di nuovi programmi di riqualificazione
urbana.
Il Decreto infatti approva un nuovo bando di
gara difforme da quello allegato al decreto
ministeriale 30 dicembre 2002 relativo ai "contratti
di quartiere 2", stabilisce nuovi contenuti e fissa il
termine di quaranta giorni dalla pubblicazione in
Gazzetta Ufficiale per la presentazione delle domande
contenenti, tra l'altro, il progetto preliminare delle
opere. La copertura finanziaria del provvedimento è
prevista con il ricorso a fondi residui, reperiti ai
sensi dell'articolo 4 della stessa legge n. 21/2001,
che comunque prescrive, nella defezione dei contenuti
di tali programmi innovativi, il raggiungimento
dell'intesa in seda di Conferenza Permanente per i
rapporti tra Stato e Regioni.
Al contrario, nè decreto
né tanto meno l'allegato bando affidano alcun ruolo
alle Regioni, che pure hanno primaria competenza in
materia di edilizia residenziale pubblica e
riqualificazione urbana come per altro confermato
dalle sentenze della Corte Costituzionale 16/2004 e
49/2004. Alla luce di quanto sopra i tecnici regionali
esprimono forte contrarietà all'iniziativa
ministeriale che sottrae risorse alla programmazione
regionale anziché finanziarie i numerosi "contratti di
quartiere 2", sia già inseriti nelle graduatorie
approvate dall'apposita commissione nazionale ma non
finanziati, sia elaborati nelle singole Regioni ovvero
gli altri interventi della stessa legge 21/2001
destinati alla locazione e al canone calmierato e agli
anziani che sono rimasti senza copertura finanziaria a
causa del taglio di fondi operato con il decreto legge
cosiddetto "taglia spese" del 2002.
I tecnici
regionali evidenziano altresì che i finanziamenti
disponibili escludono interventi d'edilizia
residenziale pubblica malgrado la provenienza dei
fondi e l'elevato fabbisogno di alloggi presente in
tutto il Paese. Per le considerazioni sopra espresse i
tecnici regionali ritengono il provvedimento
illegittimo e ritengono perciò opportuno che lo stesso
sia ritirato destinando le risorse ai programmi di
riqualificazione urbana concordati con le Regioni".
Loredana Monda
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