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Cronaca Redazione 26 marzo 2006 00:36 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Signor Riccio, la mia citazione della definizione di FAMIGLIA presa dal vocabolario ISTAT è stata utilizzata in quanto lei tacciava di malizia l’impiego della suddetta parola nel volantino pro-pacs.Le ho fatto solamente presente che quell’uso era giusto poiché ricalcava semplicemente il risultato di una ricerca reale sulla nostra società attuale(e quindi reale anche essa).
Premesso ciò, non ritengo che considerare la FAMIGLIA “il luogo dove si svolgono le relazioni più strette, stabili ed intime”(includendo anche quelle tra due persone dello stesso sesso) possa essere considerato sociologismo (relativismo) radicale. Lungi da me. NON L’HO MAI SOSTENUTO, nemmeno tra le righe.
Il relativismo radicale è condannabile come il giusnaturalismo. Il primo non è sostenibile perché, per dirla alla spicciola, porterebbe la società alla disgregazione, ad una sorta di anarchia perché ognuno si sentirebbe padrone assoluto della sua vita e unico creatore delle sue regole(che quindi plasmerebbe a modo suo, con la possibilità di causare un pregiudizio, un DANNO verso l’altro senza incorrere in alcun veto o condanna sociale); per usare le sue parole, “l’io al centro dell’universo”.Allo stesso modo, il giusnaturalismo e tutte quelle dottrine che affermano il DIRITTO NATURALE (di cui lei mi sembra un sostenitore),ovvero una serie di norme ricavabili dallo studio della natura e poste prima dell’essere uomo, hanno il serio limite di non guardare alla realtà , poiché si fossilizzano sulla certezza della loro base, sull’impossibilità di poterla mettere in discussione.
Il reale non “si dissolve nel continuo evolversi”, come lei scrive, “il reale è il continuo evolversi”. Ma ciò non conduce al non poter giudicare nulla, come lei afferma. Tutt’altro! E’ il “SENSO COMUNE” e non il diritto naturale a creare il giudizio della società sulle azioni commesse ed è questo senso comune che detta l’inammissibilità di un atto di pedofilia, o la condanna morale verso la discriminazione degli ebrei e del diverso in generale.Tale senso comune non è insito nella mente di ognuno, non è posto prima, ma nasce e si sviluppa dall’interazione dell’io con I valori fondamentali della società , valori creati dal continuo intrecciarsi delle relazioni sociali,il ripetersi dei rapporti tra gli uomini.Questo le spiega perché non tutti I popoli valutano allo stesso modo situazioni eguali: essi, ripeto, sono condizionati dalla loro evoluzione, non hanno un diritto preposto.Mi permetta di aggiungere che proprio in nome della certezza assoluta dei valori “a priori” si sono verificati atti che sono contrari al diritto naturale(ad es., l’esecuzione delle streghe contrasta proprio con il principio base della sacralità della vita).Se fosse esistito tale tipo di diritto, mi spiega tale contraddizione?
Quindi, in nome di un relativismo moderato (ritengo si possa definire così), se non proprio realismo, bisogna avere il coraggio di mettersi in discussione, senza rinnegare le proprie idee, e cercare di trovare soluzioni che possano garantire al meglio la vita di ognuno,anche di chi non ricade nei nostri schemi.
Non si è alle prese con l’uomo faustiano. Nessuno ha fatto patti con il diavolo per essere com’è! Lei stesso scrive che”nessuno di noi si è scelto”, quindi converrà che, proprio in quanto tutti nati allo stesso modo, abbiamo tutti gli stessi diritti in partenza, ma tali diritti sono vuoti,sono un mero elenco, se non si pongono le condizioni affinché possano essere EFFETTIVAMENTE esercitati. E io ritengo che tra I diritti ci sia anche quello di avere una famiglia che non coincida con la visione cattolica(questa è la sua concezione);e poiché lo Stato è di tutti, esso deve tutelare l’interesse di ogni singolo e non solo della maggioranza, purchè tale interesse non leda quello degli altri. E non vedo cosa tolgano le unioni civili o le coppie di fatto a chi crede nella famiglia tradizionale, come lei, tanto da essere così osteggiate.
Si tratta di regolamentare una realtà di milioni di persone che già esistono e vivono insieme..non sono frutto della fantasia di qualcuno…Come disse il credente Galileo quando fu costretto a negare la realtà dei fatti, “Abiuro, maledico e detesto li sudetti errori e eresie e generalmente ogni e qualunque altro errore, eresia e setta contraria alla Santa Chiesa; e giuro che per l’avvenire non dirò mai più [...] cose tali per le quali si possa aver di me simil sospizione. Secondo la leggenda, una volta alzatosi in piedi, colpì la terra e mormorò: “Eppur si muove!”.( http://it.wikipedia.org/wiki/Galileo_Galilei)
P.s. Ho già concordato con lei che la famiglia sia la cellula base della società , ma aggiungo che non è comunque l’unico tipo di cellula.
Ivan TEDESCO
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