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Cronaca Redazione 28 febbraio 2006 23:47 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
L'articolo 28 della
legge regionale n. 24 del 29 dicembre 2005 recita: "La
Regione Campania istituisce il reddito per la vita a
vantaggio delle donne in allattamento. Obiettivo della
Regione è adoperarsi per le famiglie disagiate che
necessita di aiuti economici concreti al fine di
aiutare le donne in condizioni economiche disagiate
che partoriscono nell'anno finanziario 2006".
I
Popolari Udeur sono stati tra i promotori
dell'introduzione del reddito per la vita e con un
convegno che si è tenuto lunedì sera presso il Palazzo
Municipale di Marigliano hanno inteso spiegare in cosa
consiste.
Si tratta, per l'appunto, di un contributo
in denaro che la Regione Campania ha istituito per le
donne in condizioni economiche disagiate che allattano
e che hanno partorito entro il 2006. I requisiti di
accesso al contributo, che dovrà essere richiesto
attraverso la compilazione di moduli a disposizione di
consultori accreditati dall'Arsan, sono l'esistenza di
reddito personale annuo del 2004 non superiore ai
25mila euro, il reddito familiare del 2004 non
superiore ai 40mila euro, di particolari situazioni di
disagio connesse alla gravidanza, d'essere ragazza
madre. La graduatoria per l'accesso terrà conto dei
fondi a disposizione nel bilancio regionale e dei
risultati di un censimento a cura dell'Arsan.
L'ammontare darà stabilito sulla scorta di criteri e
di modalità di erogazione fissati dalla Giunta
Regionale.
Lunedì sera a fornire dati sui parti e
sugli aborti in Campania è stata la dottoressa Anna
Esposito dell'Asl Na4 che ha spiegato in quale modo i
consultori sposeranno la loro attività con
l'introduzione del reddito per la vita. I consigliere
dei Popolari Udeur Tommaso Barbato, vice presidente
della commissione bilancio, ha spiegato che con grande
gusto la signora Sandra Lonardo Mastella si era resa
promotrice dell'iniziativa, di fatto recepita, che non
mira a risolvere certo i problemi di disoccupazione e
di povertà, ma vuole essere un inizio per un'attività
di intervento sociale che tuteli la vita ed i diritti
cosiddetti personali di ogni individuo. Tonino
Pedicini dell'Arsan ha spiegato che, fatta la norma, o
tecnici che la recepiscono devono adoperarsi per
creare i presupposti per la sua applicazione. Il
reddito per la vita, a suo avviso, si sposa con il
reddito di cittadinanza: le condizioni economiche
disagiate spesso non agevolano l'accesso ai servizi
socio-sanitari.
Le conclusioni del convegno, che ha
segnato la prima uscita ufficiale del nuovo segretario
cittadino dei Popolari Udeur, l'ex primario
dell'Ascalesi di Napoli, il chirurgo Giovanni
D'Alessandro, sono state affidate al presidente del
consiglio regionale campano Sandra Lonardo Mastella
che ha affermato che il reddito per la vita è atto di
responsabilità di tutti i consiglieri regionali che,
di buona voglia, l'hanno votato. La signora Mastella
ha, quindi, elencato altre iniziative in itinere o che
saranno proposte in futuro, sempre a tutela delle
fasce più disagiate e del diritto alla vita.
Loredana Monda
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