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Cronaca Redazione 31 gennaio 2006 22:30 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Il degrado della scuola, soprattutto nelle nostre zone è oramai una realtà visibile da tutti, la valutazione dei docenti e la comparazione tra le diverse offerte formative anche in termini di risultati potrebbero però aprire la strada ad una maggiore "competition" tra i fornitori di istruzione pubblica.
Certamente la risposta data dai due autori non è necessariamente la vincente, molti dubbi solleva infatti l'eventuale effetto regressivo delle scuole puramente meritocratiche, data la forte correlazione tra reddito, titolo di studio dei genitori e performance degli allievi.
Se si vive in condizioni economiche agiate è più probabile che vi siano occasioni di sviluppo delle proprie attitudini. Malgrado tali osservazioni un meccanismo valutativo ed una retribuzione legata ai risultati potrebbero incentivare i nostri docenti ad essere più oggettivi nelle valutazioni (che possono essere sottoposte a controllo esterno), a far avvertire loro che la classe è un risultato del proprio lavoro e che le performances di quest'ultima (in termini non necessariamente assoluti, ma anche come ratio rispetto a certi drivers) hanno un impatto sulla retribuzione.
Vale la pena, se l'argomento vi interessa di spendere 15 minuti nella lettura del seguente articolo di Giorgio Brunello ed Adriana Topo , tratto da www.lavoce.info , sito che rappresenta una vera e propria alternativa all'informazione economica italiana propinata dalle televisioni, e gestito da professori universitari affermati delle migliori università italiane ed estere.
Nicola D'Alessio
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