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Cronaca Vincenzo Serpico 12 luglio 2009 23:41 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Qualche sociologo afferma che, ai giorni nostri, sarebbe più opportuno parlare di diritti più che
di bisogni a proposito delle fasce più deboli del tessuto sociale. Non
siamo daccordo, in virtù della considerazione che nei confronti dei
disabili ( ad esempio), non siamo ancora stati capaci di individuare
"quanti e quali" siano i bisogni su di un determinato territorio per
gli ipoacusici, i sordi, gli ipovedenti, i ciechi, i motulesi, ecc.
Sfidiamo i servizi sociali di qualche ente locale a mostrarci i
risultati di un reale monitoraggio, un concreto controllo, una verfica
delle esigenze in materia di assistenza, di supporto logistico, di
integrazione scolastica, di riabilitazione, di sostegno economico di
questi cittadini.
Un vero e proprio "forum" delle Associazioni di volontariato impegnate nel campo degli interventi sociali potrebbe
promuovere questa azione conoscitiva, dando una svolta a chi
sull'argomento vuole fare soltanto accademia, imboccando la strada
tortuosa e travagliata delle risposte alle domande che, talora troppo
tacitamente, provengono dalle persone portatrici di handicap, di
disagio e di disadattamento.
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