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Cronaca Vincenzo Serpico 06 maggio 2009 22:51 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
In questi giorni ho avuto la grande opportunità di poter godere, con la mia famiglia, delle bellezze “ spirituali “ della città di Assisi. Un insieme di stimoli, di percezioni che vanno oltre i cinque sensi. Particolare l’esperienza che ho vissuto nell’eccezionale silenzio dell’Eremo delle Carceri, dove ho potuto appartarmi dalla calca festaiola ed ho potuto rimanere da solo “con me stesso”.
Un silenzio che riempiva le mie orecchie, ma soprattutto la mia mente ed il mio cuore. Ho pensato quante parole si spendono quotidianamente nel lavoro, nelle relazioni amicali, nell’impegno politico, in quello culturale ed in quello sociale, quante parole… tante parole… troppe parole! Quello dell’Eremo mi è parso un silenzio in grado di migliorare la mia stessa esistenza, una sorta di nuova energia che ho incamerato e che mi porterà a vedere il prossimo come uguale a me, magari migliore di me!
Penso che tutto questo debba essere provato da ognuno di noi, in modo tale da poterci riimmergere nella quotidianità con una diversa prospettiva, capace di sfuggire dai proclami e dalla mestificazione degli annunci e mirare direttamente al cuore degli altri: provare per credere!
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