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Cronaca Vincenzo Serpico 10 febbraio 2009 22:44 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Caro lettore,da quando le cronache giornalitiche hanno iniziato ad
occuparsi del caso di Eluana Englaro, ho deciso "nel mio piccolo di
osservare il più assoluto silenzio, nel rispetto del caso personale e
familiare, ma ora...Chi mi conosce, sa dei miei chiari orientamenti di
sinistra, ma sa anche che il mio riferimento di vita è Gesù Cristo, con
i suoi insenamenti, i suoi messaggi e le sue regole, a cui tendo
costantemente e, spesso, indegnamente!
La morte di Eluana lascia aperti
in me tanti interrogativi, quanti non ne ho avuti durante il corso dei
suoi diciassette anni di vita vegetativa. Ho sempre pensato che la vita
sia un dono di Dio, oltre che dei nostri genitori, i quali con un atto
d'amore consentono a noi tutti di gustare le bellezze del mondo in cui
viviamo.
Ho sempre pensato che l'aggettivo "dignitosa" fosse obbligato
ad accompagnare il sostantivo "esistenza", pertanto la scelta del
Signor Peppino Englaro fosse giusta e corretta, nel chiedere alla legge
di aiutarlo a porre in essere le procedure per la fine della "vita
vegetativa" della sua amata figlia. Ho avuto molte perplessità
nell'accogliere le posizioni oltransiste di quelli che appellandosi a
valori superiori hanno professato la difesa della permanenza in vita di
un corpo fatto di battito cardiaco, di respirazione e nient'altro.
Ho sempre rispettato le scelte di chi (il padre) si è Arogato il diritto
di chiedere "la morte" per la sua creatura, cosi come ho rispettato la
rigida posizione della Chiesa in riferimento alla difesa di ogni forma
di vita, pur in assenza di una tangibile coscienza.
Mi sono spesso domandato cosa avrei voluto per me, se mi fossi trovato nella
condizione di Eluana e, senza tidubanze ho risposto che mi sarebbe
piaciuta una "dolce" morte, come i medici definiscono l'eutanasia, ma
ora...Il vuoto interiore che avverto in questo momento è del tutto
indicibile ed alterno la mia preghiera al mio pianto, un pianto fatto
di desolazione e di sconcerto.
Una preghiera fatta di Richiesta a Dio, che possa offrire ai familiari di Eluana conforto e pace, quella pace
che tanti credenti "poco ortodossi" come me in questi frangenti non
avvertono più sicuri che la giovane Englaro sia già alla presenza del
Padre Eterno. Ora che è Nuovamente doveroso il silenzio fatto di
rispetto, non più verso la vita, ma verso la morte vi invito a
riflettere sul momento delicato che stiamo vivendo: Scegliere per legge
di indirizzare la morale o lasciare che essa debba rispondere soltanto
alla coscienza di ognuno?
La mia risposta è sicura, penso che "a nessuno ed a niente" sia consentito di dare un senso alla vita umana,
se non quello di rispettarla fino in fondo e, magari, di aiutarla a
mantenere sempre alto il livello della dignità personale. La politica
si tenga "fuori" da questi argomenti e lasci alla gente comune di dare
una risposta adeguata e precisa e la Chiesa si ricordi sempre di essere
"Libera", come è "libero" lo stato laico in cui tutti viviamo
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