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Cronaca Sebastiano Perrone 12 maggio 2008 00:21 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Ma come non vi fidate dei dati ufficiali e dei medici che appongono firme, delle Istituzioni, ecc...? Ecco quello che scrive Camillo sul Blog.
Qui non è un discorso di fiducia, ma di responsabilità. La responsabilità di chi dovrebbe agire per salvaguardare
non interessi economici, ma la salute dei cittadini, che in quanto tale non risponde alle logiche economiche, almeno
non dovrebbe. Chi agisce nelle istituzioni, dovrebbe utilizzare quel rigore che la stessa scienza chiede a se
stessa.
Il problema non è la scienza in quanto tale, che se fosse libera da certi condizionamenti agirebbe in maniera
diversa. Quando invece la scienza è alle dipendenze della politica, allora essa difficilmente riesce ad avere quella
autonomia di pensiero e di azione tale da rispondere ai principi dai quali prende vita.
In questo caso, dire che tutto è a posto avendo analizzato solo due sostanze, è per lo meno una presunzione non fondata su fatti evidenti. L'evidenza scientifica ci dice che non sono stati ritrovati cadmio e piombo, ma chiedo
perché sono state ricercate queste due sostanze?
Di solito si fanno delle indagini specifiche come queste perché si teme una presenza di alcune sostanze, in rapporto
a certi indizi che ti fanno pensare ad una possibile presenza.
E' sbagliato ad esempio pensare che tra le sostanze da ricercare, bisognava verificare il livello di
diossina?
Alcuni elementi di riflessione:
con ordinanza n°111 del 2002 in seguito ad una nota dellASL dipartimento di prevenzione servizi veterinari con la
quale convalida il sequestro in maniera cautelativa di tre greggi di pecore
con delibera di giunta regionale n°1360 del 2003, alcuni Comuni (Casalnuovo, Scisciano, S.Vitaliano, Acerra,
Comiziano, Nola, Cicciano, Casamarciano, Cimitile, Saviano e Marigliano) sono individuati come zone a rischio
diossine.
In seguito a questa delibera, il Sindaco Nappi inibisce la coltivazione e la vendita di
alimenti zootecnici ed il pascolo di animali su tutto il territorio mariglianese, con ordinanze n°84 del 2003, e
n°22 del 2004, cosa che ha fatto anche il Comune di S.Vitaliano con ordinanza n° 8 e n° 9 del 2003 (nella quale
addirittura convalida il sequestro di 15 capi di bestiame da parte dell'ASL, e gli alimenti zootecnici di una
azienda con sede in S.Vitaliano) e nel 2006 convalida il sequestro di 450 tra pecore ed agnelli di un allevatore
originario di Avella.
Con la stessa delibera di giunta regionale nel 2003 dà avvio al piano di monitoraggio: questo doveva essere essere
fatto in tempi brevi. Siamo nel 2008 ed i primi dati sono questi, e per giunta non cè nulla circa la diossina.
Se lo scetticismo è tale da mettere in discussione dati ed Istituzione, è dovuto proprio alle Istituzioni
stesse che non fanno nulla per ispirare fiducia. Basta guardare ai tempi ed ai metodi
Possibile che dopo tutto
questo, con il trambusto fatto sulle diossine dai media su Acerra ed il nostro territorio, non si faccia ciò che
era previsto dal 2003?
In parallelo, rimando alle analisi che lARPAC ha fatto per masseria Verduzio o per Agrimonda, per non
parlare dei campionamenti fatti nel sito di Boscofangone
dopo tutta questa approssimazione e passaggi poco chiari,
siamo proprio in malafede nel dubitare ?
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