Cronaca
Sebastiano Perrone
11 aprile 2008 09:02
Circa 10 minuti per leggerlo
stampa
EGREGIO DR CAPASSO, QUESTI SONO I MOTIVI DELLA PROTESTA.
Caro dr Capasso
ho letto il suo articolo. Non so se ci conosciamo, ad ogni modo spero di incontrarla dal vivo nello Chalet, la
invito, che è diventato il luogo di incontro degli irriducibili della protesta di Boscofangone. La ringrazio per la
solidarietà . Proverò nei limiti delle mie capacità a dare un ulteriore contributo alla discussione cercando di
motivare le ragioni che ci hanno indotti a protestare per il sito di Stoccaggio. Lei afferma che la nostra
opposizione al sito di stoccaggio, se permette la chiamerei discarica a cielo aperto, nasce da una ingenuità ed una
leggerezza, vorrei tentare di trasferirle quali sono le reali motivazioni che fondano tale protesta ed
opposizione.
1. Innanzitutto il problema del territorio, che lei condivide per cui ometterò di parlarne. Su
questo da quello che leggo siamo abbondantemente in accordo.
2. Il riferimento che facciamo ai tumori ed affini è in relazione ai rifiuti tossici sparsi in
varie aree del nostro territorio, relazione che molti studi testimoniano. Sicuramente meriterebbero ulteriore
approfondimento e studio, ma un dato incontrovertibile anche per i Greco & C. che ha tentato di negare la bontà di
tali studi - screditando in un colpo solo esimi colleghi ed autorevoli organismi - è che l'area in cui stanno
facendo un sito di stoccaggio è di interesse nazionale per le bonifiche, acclarato da uno di quei studi
commissionato dalla Protezione Civile a cui la rimando, ed in seguito al quale viene inserito nei Siti di interesse
nazionale. Questi personaggi a mio parere hanno fatto delle affermazioni gravi che sono pari a quelle che i
siciliani o napoletani fanno quando si parla di mafia o di camorra: la mafia non esiste, come la camorra ed il
malaffare nella politica e nelle istituzioni. Viviamo in una società corretta e tutti sono santi come madre Teresa
di Calcutta, per cui metterne in dubbio la credibilità o l'onestà intellettuale di questi personaggi equivarrebbe ad
una bestemmia. Bisogna fidarsi delle istituzioni (dott. Reppucci docet) anche se queste hanno dimostrato di non
essere all'altezza della situazione. Per cui si è assisto a 14 anni di inefficienze e peggio di interessi privati in
cose pubbliche a danno dei cittadini, e dato che tali interessi sono distribuiti tra politica a vario livello e
colore, economia e malaffare, si tenta di coprire e di spostare sempre il centro dell'interesse dell'opinione
pubblica, dalle responsabilità all'emergenza, complice una cattiva informazione strumentale a tali coperture.
3. E' vero che non si può provare un nesso di causalità tra RSU e tumori ma sicuramente
questi provocano inquinamento se non trattati idoneamente, e le preoccupazioni che avevamo manifestato sono
testimoniate dai fatti che abbiamo denunciato in questi giorni, denuncie messe a dormire nei cassetti dei
magistrati.
4. Una questione di carattere tecnico: non è possibile costruire una discarica laddove non esistono
le condizioni tecniche per farla. Il suolo sul quale è stato costruito l'impianto è permeabile, c'è presenza acqua
di falda a soli 4 metri in assenza di pioggia. ASL ha dato parere negativo evidenziando tutta una serie di eccezioni
e prescrizioni; mancano i piani di caratterizzazione che la legge ambientale predispone.
5. Una questione di carattere giuridico: quel sito è stato sottoposto a sequestro nel 2004 per
sversamento di fanghi tossici provenienti dal depuratore, in seguito a copiose piogge (non è un fenomeno sporadico
in quella zona detta appunto bosco fangone). Non solo non si è provveduto al dissequestro ma alla requisizione
(senza che la magistratura obiettasse), ma si può configurare un inquinamento di prove, ponendoci altro inquinamento
derivante dalle balle, per cui il processo ancora in atto potrebbe essere inficiato per impossibilità di stabilire
la natura e la provenienza dell'inquinamento, pregresso o successivo.
6. Per rendere idoneo (solo sulla carta, si legga le nostre denuncie rimaste inascoltate dalla
magistratura e dagli enti di controllo preposti) un sito che si dice essere provvisorio, si sono spesi ben €
1.800.000, che dovrebbe abbancare solo 40.000 balle, una cifra ridicola rispetto al problema che abbiamo di fronte,
e che verranno smaltite in tempi imprecisati, perché legati ad uno smaltimento in idonei impianti di
termovalorizzazione, meglio chiamarli inceneritori data la natura delle balle. Se a questi soldi poi aggiunge tutti
quelli che ci sono voluti e ci vorranno per portare a spasso queste balle per la regione da un sito provvisorio ad
un altro, finché non si deciderà che fine devono fare, e l'enorme impiego di mezzi ed uomini militari e
nonÂ…
7. Il Piano DE GENNARO era fallimentare già dalla sua nascita. Lo abbiamo detto e ridetto, ma
nessuno ci ha ascoltato: "…c'è un terremoto in atto e bisogna togliere le macerie da terra." Così c'è stato
risposto. La invito a rileggerlo: vedrà che è una grande presa per i fondelli. La metà del rifiuto viene depositato
in siti provvisori (500 mila tonnellate), non si dice nulla sui tempi e le modalità successive per il loro
smaltimento, non si prevede nulla per i mesi successivi quando inizierà il caldo e l'emergenza sarà ancora più
acuta. Le chiedo mancano una ventina di giorni, abbiamo risolto il problema? La raccolta differenziata è veramente
partita ? E quel termine temporaneo, nell'ordine temporale che misura di grandezza avrà : un anno, due, tre, dieci
?
Oggi tutte le forze politiche fanno gli elogi a DE GENNARO! Bravo, bene, bis! Le chiedo sa dirmi cosa ha
fatto di diverso DE GENNARO rispetto ai suoi predecessori? Vogliamo analizzare senza nessuna precomprensione i dati:
guardiamo i risultati, i costi di gestione, cosa è stato realizzato, quale impatto ha avuto sulle comunità locali,
sull'ambiente, poi tiriamo le somme.
La logica vuole che quando si costruisce qualcosa, si fa un progetto, si analizzano i costi, si fa un
potenziale bilancio dei pro e dei contro, dopodichè finita la fase della fattibilità , di studio ed analisi si
realizza il progetto.
Guardiamo cos'è capitato: dopo circa 50 g il dott. DE GENNARO ha dovuto chiedere scusa alle comunità locali
perché avevano avuto ragione a protestare (cfr Montesarchio, Ariano Irpino, Pianura, ecc.) in quanto i dati a sua
disposizione erano sbagliati e non esistevano le condizioni per riaprire le discariche previste nel piano ( che le
ricordo dovevano raccogliere la metà dei rifiuti del piano). La gente aveva RAGIONE ?!!! E sta cosa è passata
candidamente senza colpo ferire. Avevano ragione, dopo che gli sono stati opposti corpi dello Stato (immagini i
costi), qualche manganellata e la stampa li ha criminalizzati perché irresponsabili e riottosi, egoisti e
malavitosi? Dopo tutto questo e queste gravi (a dir poco) affermazioni, nessuno chiama a rispondere non DE GENNARO
(magari), ma i suoi tecnici, che come minimo in una comunissima azienda sarebbero stati licenziati in tronco, per
incapacità e responsabilità gravi e colpose. Dov'è la responsabilità civile dei tecnici firmatari dei progetti? Solo
i comuni progettisti sono chiamati a risponderne ? Lo spreco di risorse che questo ha cagionato chi li paga? E i
danni morali e materiali alle comunità ?
Le risulta che qualcuno di quei tecnici è stato licenziato o allontanato dalla struttura commissariale ?
Quando obiettavamo che la zona necessitava di bonifica ci rispondevano che loro non erano i referenti per la
bonifica, e poi non essendo dei tecnici si fidavano dei loro tecnici (cfr Reppucci), salvo poi ascoltare queste
pubbliche ammende di DE GENNARO che dimostrano l'incapacità degli stessi tecnici a cui hanno dato
incondizionatamente credito, e salvo poi utilizzare la bonifica come merce di scambio a ristoro del danno arrecato
al nostro territorio.
Il Sindaco ha acconsentito a tale scambio ed ha chiamato la consulta a partecipare alle sue scelte. Non per
vena polemica, ma 15 gg dopo cos'ha fatto la Regione? Ha riconosciuto con la modifica del Piano Regionale dei
rifiuti la bonifica stanziando fondi. Che magra consolazione e che capacità di mediazione ha il nostro Sindaco!
Abbiamo ricevuto come ristoro una bonifica che dicevamo ci era dovuta, e ci è stata garantita pochi giorni dopo dal
Piano Regionale. In cambio di cosa? Della immediata disponibilità all'accesso al sito e alla presa d'atto
dell'esistenza delle condizioni per abbancare: nessun controllo su mezzi, materiali trasportati e luoghi, nessun
tipo di opposizione. E siccome tutti si fidano delle istituzioni, comprese le istituzioni: il Sindaco non fidandosi
di se stesso, dei tecnici del commissariato alle bonifiche e dei vigili urbani, o per meglio dire di quello che la
gente potrebbe pensare di loro, chiama una persona della società civile a fare da garante e controllore. Non è
paradossale ?
8. Lei trova che una simile istituzione possa avere credito di responsabilità e fiducia da chi sta da
quest'altra parte e non pone argomenti quali non vogliamo la munnezza punto e basta, ma tutta una serie di
argomentazioni che andrebbero verificate e valutate. Se poi tiene presente che l'emergenza che dura da 14 anni è una
emergenza strumentale all'arricchimento di alcune ditte, ed in particolare di una multinazionale l'implegiro, che fa
business sulla mutezza, avendone ricavato con l'ultimo provvedimento del governo dimissionario ben 50 € a tonnellata
per lo smaltimento nella fornacie di Acerra, appositamente declassata e finanziata con i cp6 per consentire a tutte
queste balle prodotte dai CDR (gestiti dalla stessa multinazionale) non a norma di essere bruciate, capirà di quale
affare si tratta se esisto ben 6.000.000 di balle. Per giunta più pesano e meglio è: alla faccia della raccolta
differenziata e della riduzione dei rifiuti.
9. Le chiedo ma i CDR oggi continuano a produrre balle come quelle stoccate a Marigliano, o
finalmente producono vero CDR? Come funzionano? Il secco che noi produciamo come altri 200 comuni della Campania che
fanno la differenziata, viene conferito ai CDR in giorni diversi dal rifiuto degli altri comuni e quindi una
quantità di balle è prodotta a norma, o viene conferito insieme all'altro per cui anche il nostro secco finisce per
diventare tal quale mischiato con quello degli altri comuni?
10. Come città ci siamo impegnati dal 2001 con la raccolta differenziata, non nata dal nulla
ma dall'impegno di associazioni, volontari, scuole, amministrazione, partita all'indomani della scelta di voler
fare guarda caso in quello stesso sito, quando commissario era Bassolino e suoi vice erano Facchi e Vanoli, un sito
di trasferenza (al quale con stesso o maggior vigore ci opponemmo fermamente) con cifre di eccellenza ben superiori
a quello che il Decreto Ronchi stabilisce, e che più di un anno fa ci siamo dotati di un deposito temporaneo (cosa
prevista dalla legge ambientale a differenza del sito di stoccaggio che per sua natura non può essere temporaneo)
per provvedere ai nostri rifiuti nell'emergenza, capisce già quale contributo abbiamo dato. Inoltre visto che non
siamo quelli del no e basta, potevamo discutere di un diverso sistema di gestione dei rifiuti.
Infatti abbiamo proposto che:
a. Potevamo autodeterminarci consorciarci con altri 14 Comuni limitrofi che fanno la raccolta differenziata e
provvedere ad una gestione autonoma dei nostri rifiuti. Ci è stato risposto che non era questo il momento delle
proposte, ne parlavamo alla fine dell'emergenza;
b. Potevamo monetizzare il carico di rifiuti che ci veniva assegnato, autotassandoci come cittadini ( per
evitare un aggravio di inquinamento sul territorio derivante dai rifiuti e dai mezzi che li trasportano, per tutte
le motivazioni prima addotte) ed inviandole all'estero. Ci è stato risposto che era improponibile non fosse altro
perché mancavano i cassoni a tenuta stagna (quella che noi dovevamo mandare all'estero doveva viaggiare in vagoni a
tenuta stagna: sa come vengono trasportate le balle a Marigliano?)
Come vede caro dr Capasso la nostra non è ingenuità o leggerezza, ma una profonda ed attenta riflessione e
comprensione degli eventi. Non siamo irresponsabili e gradiremmo discutere nel merito delle questioni, e non subire
delle imposizioni dall'alto di chi soprattutto non è in buona fede come dimostrano le varie inchieste giudiziarie.
Fin troppo si è fatto uso distorto di risorse pubbliche e della buona fede dei cittadini, che sono tali e non
sudditi. I diritti sanciti dalla costituzione non sono meri enunciati ma il fondamento su cui nasce e si sviluppa la
nostra società .
Vogliamo stare al fianco di chi nelle istituzioni fa il suo dovere e vorrebbe come
noi che i delinquenti finissero in galera, che chi ha colpe paghi. Come vede la nostra non è una protesta motivata
da quella che lei chiama "idea balzana che i rifiuti ordinari causano tumori". È ben altro! Non ci stancheremo mai
di richiedere giustizia e legalità perché solo così potremmo vedere compiuti quegli enunciati di principio che
leggiamo nella nostra amata costituzione.
Sebastiano Perrone
Discuti l'Argomento sul Blog
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti