19/04/2024
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Cronaca Antonio Toscano 03 aprile 2006 00:01 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Tutti dovrebbero nella propria città poter usufruire di un posto dove interagire riguardo a svariati argomenti, dove poter esprimere un giudizio su qualcosa, dove confrontarsi e "mettere a nudo" il proprio io; un posto, insomma, che possa fungere da vero e proprio "covo" prima sociale, poi "culturale".
Oggigiorno la cultura viene considerata sempre più spesso un "optional", come un qualcosa da cui si può prescindere, che ha ceduto ormai il passo a valori più futili. Noi giovani del terzo millennio preferiamo trascorrere un'ora in più al bar, scegliamo la tv come nostra compagna di vita e accantoniamo quello che alla fine dei conti potrebbe servirci a qualcosa. A rendere ancora più sconfortante una realtà già di per sé "deficitaria" è il fatto che sono sempre meno le persone che leggono un "buon" libro o consultano testi carichi di significato.
È proprio così: in una società come la nostra il "lettore" è ritenuto estraneo alla massa e rappresenta sempre più l'eccezione…se poi si aggiunge il fatto che qui a Marigliano, centro che conta quasi trentamila abitanti, venga addirittura "mitizzata" l'esistenza di una biblioteca, allora c'e' da preoccuparsi. Siamo lontani anni luce dal progetto messo in atto dall'università Federico II, che con la pubblicazione del libro "l'amico ritrovato" di Fred Uhlman, ha dato avvio a quel iter che mira a favorire l'idea di università , prima di tutto, come comunità .
Solo con la valorizzazione della nostra biblioteca e con lo "scambio" di sensazioni e stimoli relativi ad una comune lettura, sarà possibile superare le barriere che esistono tra ognuno di noi.
Proviamoci…non è poi così difficile…
Giacomo Auriemma
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