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Cronaca Caterina Stellato 22 maggio 2009 01:11 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Lasciatosi alle spalle la provenienza politica originaria e le perplessità dichiarate per un PD che, fino a poco tempo fa, era ancora in divenire; l’ex-assessore Antonio Vivienzio concorre con partecipazione vivida alle prossime elezioni come Consigliere Comunale.
Ma sentita è soprattutto l’adesione ad un partito, quello Democratico, per il quale auspica una costruttiva confluenza di diverse esperienze e rispetto al quale condivide in pieno la candidatura a sindaco di Sebastiano Sorrentino.
Promotore di un importante opera pubblica quale la realizzazione del parco di via Fabio Massimo a Faibano e sostenitore agguerrito di un rapporto solido e ravvicinato tra amministratore e cittadino si prefigge concretamente di rendere a misura d’uomo la città di Marigliano.
Alla richiesta di sintetizzare, almeno nei tre punti principali, quali siano gli scopi più urgenti che si intendano realizzare, la prima risposta è immediata: lo sviluppo urbanistico.
1. L’obiettivo primario è quello di stendere un Piano Regolatore capace di ridare al paese un’identità definita e riconoscibile, che riesca e a garantire funzionalità e vivibilità e che punti ad una necessaria quanto fondamentale crescita economica;
2. Da questa osservazione si ottiene il secondo elemento fondante: l’attenzione alle periferie e alle zone più degradate con l’impegno immediato per la riqualificazione di Pontecitra evitando quindi di creare coni d’ombra che isolino zone di Marigliano dotate di notevoli potenzialità;
3. E inoltre non si può parlare di riorganizzazione urbanistica senza pensare alle scuole e ai giovani che le frequentano, ed è per questo che il terzo elemento focale riguarda la scuola e la cultura.
Il candidato rimprovera infatti una scarsa attenzione rivolta all’edilizia scolastica e alle relative strutture dedicate ai più giovani, nonché ai ragazzi adolescenti in generale; risultato di una politica scolastica che, secondo la sua analisi, si presenta particolarmente scarsa mentre quella artistica e culturale è quasi assente. Questo provocherebbe una sorta di indifferenza nei riguardi delle iniziative promosse dalle nuove generazioni.
Considerata la breve sintesi degli obiettivi programmatici, l’ex-assessore rimarca come l’ottica complessiva sia quella di un’organica ricostruzione della struttura Mariglianese, ottenuta anche con un PUC adeguato, che non intende negare ciò che di positivo si sia realizzato o si stia per realizzare con le scelte del passato, ma che ricerca attraverso un atteggiamento propositivo e allo stesso tempo reale, se non critico, di realizzare una politica del fare.
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