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Cronaca Loredana Monda 15 luglio 2010 14:34 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
NOLA - “Crash”. Convenzionalmente denominata così una maxi indagine - sulle truffe alle assicurazioni - dei carabinieri della Compagnia di Nola agli ordini del Capitano Andrea Massari, che ha portato - alle prime luci dell’alba di oggi - all’esecuzione di 9 misure cautelari (4 in carcere, 3 ai domiciliari, 2 di sottoposizione all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziria), mentre un’ulteriore misura cautelare (sottoposizione all’obbligo di presentazione alla PG) sarà eseguita dagli agenti del Commissariato di Polizia di Nola perché destinata ad un loro uomo. In carcere sono finiti S.G. di 51 anni impiegato comunale a Tufino, A.M. di 39 anni di professione avvocato, A.F. di 42 anni di professione avvocato e C.F. I. di 55 anni di professione medico.
Ai domiciliari sono stati, invece, sottoposti G.D.A. di 45 anni di professione medico, O.D.A. di 43 anni di professione medico radiologo e R. P. di 62 anni di professione medico. Sono stati, infine, sottoposti all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria D.C. di 56 anni di professione medico, M.F. di 56 anni di professione medico radiologo, C.D.L. di 40 anni di mestiere Assistente Capo della Polizia di Stato in servizio Commissari di Nola, nonché vice Sindaco a Tufino. Alle persone colpite dai provvedimenti sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, di danneggiamento fraudolento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona, di ricettazione, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità in scrittura privata, peculato.
Gli accertamenti - coordinati dalla Procura della Repubblica di Nola - sono partiti nel dicembre 2008, dopo che i militari dell’Arma di una stazione dell’agro nolano avevano accertato la falsità di un sinistro stradale, simulato per ottenere indebitamente il risarcimento dei danni dall‘assicurazione. Successive indagini - condotte con metodo classico e tecnico (intercettazioni ambientali seguite da perquisizioni) - hanno consentito di provare l’esistenza di un’associazione per delinquere - operante nell’area nolana ed in parte di quella vesuviana e nell’avellinese - finalizzata alle truffe in danno delle assicurazioni, della quale facevano parte 15 soggetti (tra cui avvocati e medici compiacenti).
Nello specifico tutto è partito con l’apposizione di microtelecamere negli studi legali degli avvocati A.M. e A.F., a cui hanno fatto seguito delle perquisizioni, che hanno consentito di acquisire alcune prove. Come si evince da una nota della Procura della Repubblica di Nola, a firma del suo capo il dottor Paolo Mancuso a cui ha fatto seguito una conferenza stampa, oltre alle persone per cui sono state applicate le citate misure cautelari, nella vicenda ne sono coinvolte altre, tra cui fasi testimoni. In pratica, gli indagati avrebbero denunciato 120 sinistri stradali falsi, riuscendo ad ottenere - indebitamente - il risarcimento di danni.
In tutto questo c’era chi aveva il compito di istruire i denunciati degli incidenti mai avvenuti ed i falsi testimoni allo scopo di affrontare le varie fasi della truffa. Il ricavato - proveniente dalla liquidazione dei danni vantati - era ripartito. Nell’ambito dell’indagine dei carabinieri, la Procura di Nola ha ravvisato responsabilità penali nei confronti di complessive 85 persone, coinvolte a vario titolo. Il giro della truffa è stimato aggirarsi sul milione di euro, anche se sono in corso accertamenti su pratiche sequestrate in altri studi legali che potrebbero far emergere altro.
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