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Cronaca Loredana Monda 08 giugno 2010 00:38 Circa 6 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Confronto tra i due interlocutori principali del piano degli insediamenti produttivi: istituzioni e imprenditoria. Sul tavolo della discussione, quindi, uno strumento non solo urbanistico, ma soprattutto economico, che potrebbe dare impulso e rilancio al territorio. Il piano degli insediamenti produttivi potrebbe, insomma, attestarsi come volano di sviluppo e di occupazione.
La sua realizzazione è frutto di un lavoro sinergico dell’Amministrazione e dell’Associazione delle Piccole Imprese, delle Piccole e Medie Imprese, dell’Agenzia di Sviluppo dell’Area Nolana, degli Istituti di Credito, tutte rappresentate all’appuntamento che si è tenuto in aula consiliare e che era finalizzato a fare il punto della situazione. Ad aprire i lavori - moderati dal Direttore Generale, l’avvocato Giuseppe Romano - è stato il Sindaco Antonio Sodano, che ha affermato: “Il Piano degli Insediamenti Produttivi era nel nostro programma elettorale. Era considerato un nodo importante ed improrogabile. In meno di un anno, con nostra somma soddisfazione, abbiamo mantenuto gli impegni assunti con la realizzazione di un primo stralcio. Siamo venuti incontro alle esigenze di quella parte di imprenditoria e di artigianato, che premeva - perché ne necessitava - per la dislocazione delle attività in una zona lontana dai centri abitati. Ora è necessario lavorare su due fronti: procedere all’urbanizzazione delle zone restanti e chiarire quale sarà il futuro del polo florovivaistico che dovrebbe essere impiantato nel Pip“.
Con una leggera nota polemica, in risposta a qualche detrattore, il primo cittadino ha aggiunto: “Se questi risultati sono frutto d’inefficienza, sono contento della mia inefficienza“. E’ intervenuto, di seguito, il vice Sindaco Raffaele Coppola, che ha ringraziato anche gli amministratori uscenti per il lavoro svolto, oltre che gli attuali. Ha rimarcato, quindi, che il Consiglio Comunale ha dato un grosso contributo - il 29 aprile scorso - con l’approvazione del regolamento e del bando per l’assegnazione dei lotti dell’area del piano degli insediamenti produttivi.
Ha riferito, dunque, di una serie di incontri tra l’amministrazione e associazioni di categoria, che hanno portato ad un accordo sulla scorta del quale saranno indicati per ogni lotto due prezzi a metro quadrato, il primo corrispondente alla superficie complessiva a disposizione, il secondo relativo a quella occupabile con le strutture da realizzare (in maniera che tutto sia chiaro prima dell’acquisizione). A tal punto il vice sindaco ha concluso, asserendo: “Mi auguro che gli sforzi fatti da me e dall’intero Consiglio vadano a buon fine e che in questo territorio ci possa essere un volano di sviluppo e che possano lavorare sinergicamente le istituzioni, le associazioni di categoria e gli istituti bancari, affinché sia favoriti gli investimenti nel piano da parte di interni e di esterni e lo stesso diventi una fonte di ricchezza e di occupazione“.
L’ultimo intervento istituzionale ha visto protagonista il Presidente del Consiglio Comunale, Michele Cerciello, che ha dichiarato: “Stasera, con gioia, vado a constatare che si porta a termine un’operazione importante per lo sviluppo della città. Il piano degli insediamenti produttivi è un volano di sviluppo. Prima del 1985 era stata già individuata l’area in cui realizzarlo, poi riconfermata con l’approvazione del piano urbanistico proprio nel predetto anno. Le lungaggini burocratiche, purtroppo, rappresentano il peggior nemico di cui vuole operare“. Con Michele Cerciello, non sono mancati i riferimenti ai blocchi ripetuti dovuti alle continue osservazione di enti istituzionali sovra comunali, prima fra tutta la Regione. “Con l’attuale amministrazione, vuoi per l’approvazione di flora, vuoi per l’arrivo di altri finanziamenti, vuoi per l’impegno dell’assessore Coppola - ha aggiunto il Presidente del Consiglio Comunale - è stato centrato un obiettivo importante. Sicuramente siamo in un momento di crisi, ma la città può ancora risorgere, diventando anche un punto di riferimento degli altri comuni della nostra zona. L’augurio è che in cinque o sei mesi si riescano a vedere i primi risultati“.
La parola è stata, a questo punto, ceduta a Stefano Vecchione dell’Api, che ha rimarcato come sia importante per un comune dotarsi di un Pip, da considerare principalmente uno strumento di sviluppo, vitale per una città. Certamente - ad avviso di Stefano Vecchione - bisognerebbe creare un patto sociale tra le istituzioni, le associazioni e l’imprenditoria, i cittadini. Tanti elementi concorrono, infatti, all’affermazione di un progetto virtuoso, che certamente, in questa zona, è spesso condizionato anche da altri fattori, tra cui l’incidenza della criminalità organizzata. “Siamo contenti che Marigliano si sia dotato di un piano. Noi faremo il possibile per sostenerlo - ha asserito il rappresentante di Api - ma probabilmente sarebbe opportuno caratterizzarlo meglio, guardano attentamente anche alle caratteristiche del territorio“.
Il penultimo intervento è stato affidato a Tommaso Cerciello della PMI, che ha asserito: “Avrei preferito che intervenisse il segretario nazionale, non presente per motivi familiari. Intervengo, quindi, facendone le veci. Vi porto brevemente il punto di vista della piccole e medie imprese. Credo che questa città debba assumere decisioni importanti, anche per la sua strategica posizione geografica, che la vede estendersi tra Napoli, il Polo Industriale di Pomigliano d’Arco e il Polo Commerciale di Nola. Si deve guardare alla piccola e media impresa che porta interventi di qualità. Si deve favorire l’esercizio, in condizioni di normalità, della buona e della innovativa impresa, che nonostante le gravi difficoltà del momento, trova spazio sul mercato, fronteggiando il fenomeno della globalizzazione.
Il Piano degli Insediamenti Produttivi deve tenere conto del territorio che l’ospita, dell’innovazione e della ricerca, deve offrire buone occasione agli imprenditori e ai giovani, deve essere fonte di occupazione. In altre parole, deve favorire gli imprenditori affinché facciano sistema, superando le spinte negative del mercato. Si deve contare sulle qualità tipiche e sull’innovazione, si deve guardare alle nostre peculiarità, attuando una politica attenta, perché - quando vogliono - pubblico e privato possono collaborare e fare bene“. A chiudere l’incontro, l’intervento dell’ingegnere Andrea Ciccarelli, responsabile dell’UTC. Il professionista ha illustrato il piano, forte di planimetrie colorate messe in esposizione a vantaggio degli intervenuti. Secondo le informazioni garantite da Ciccarelli, il piano è stato adottato nel 1998 e approvato “ope legis” nel 2003. Di concerto con l’Agenzia di Sviluppo, è stata apportata dall’ingegnere una variante, frutto di un accordo con l’Amministrazione Provinciale.
Due finanziamenti comunitari pari a 5 milioni e 3 milioni di euro ha consentito di procedere, nonostante i rallentamenti prodotti da una serie di eventi inaspettati, tra cui la rilevazione di reperti archeologico, che hanno fatto scattare - affiancandone altri di diversa natura - alcuni vincoli di cui è stato tenuto conto e sulla scorta dei quali il piano è stato rimodellato. Ora il piano sarà realizzato in fasi. Il primo lotto è destinato naturalmente alle imprese locali che necessitano di operare lontano dalle zone residenziali. E ben 38 sono i lotti che sono stati già dotati di infrastrutture. Sono stati indicati - come già riferito dal vice Sindaco - due pressi e le strutture che possono essere realizzate ancora (il riferimento, ad esempio, a capannoni). E’ stato riconosciuto - a fini dell’assegnazione - un diritto di prelazione in capo ai proprietari dei lotti. E’ consentita l’espansione dei lotti attraverso l’uso di quelli circostanti.
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