29/03/2024
(213 utenti online)
Cronaca Loredana Monda 26 luglio 2009 13:24 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
NOLA - In poche ore, risolto il giallo dell’omicidio di Enio Tatangelo, cugino della nota Anna, compagna di Gigi D‘Alessio. Il trentacinquenne, celibe, originario di Sora (Frosinone), titolare di un’impresa di taglio e di vendita dei legnami da ardere, con qualche precedente di polizia alle spalle, è morto a causa di un colpo di arma da fuoco all’emitorace torace, partito per errore da una pistola.
L’uomo che impugnava l’arma si è reso irreperibile. Nell’arco di una notte, è stato, tuttavia, identificato: Filippo Tomacchio, venticinque anni, residente a Marigliano, di professione autotrasportatore, anch’egli con quale precedente di polizia, deve rispondere di un’accusa di omicidio colposo. Ricordiamo che tutto è cominciato quando due uomini, a bordo di una Fiat Punto di colore grigio hanno abbandonato, intorno alle 19 del 25 luglio, il sorano, ormai già morto, presso il pronto soccorso dell’ospedale “Santa Maria della Pietà” di Nola.
Dopo aver constatato l’avvenuto decesso, i medici del nosocomio hanno allertato i carabinieri. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Nola del Capitano Gianluca Piasentin, subito avviate, hanno dato i loro frutti. Gli uomini della Benemerita hanno ricostruito l’accaduto: la vittima, mentre si era insieme ad un suo dipendente (che è stato identificato e rintracciato nella nottata tra sabato e domenica, con la collaborazione dell’Arma di Sora) presso l’abitazione di un cliente, per l’appunto Filippo Tomacchio è stato raggiunto da un colpo di pistola, esploso dal mariglianese, pare per errore.
Di seguito, l’abbandono fuori all’ospedale, seguito dalla fuga. Secondo gli accertamenti dei carabinieri, la pistola da cui è partito il colpo fatale per Tatangelo dovrebbe essere a tamburo, illegalmente detenuta. Mentre la salma della vittima è stata trasportata all’obitorio del Primo Policlinico di Napoli, per la sottoposizione all’esame autoptico, disposto dalla Procura della Repubblica di Nola, i carabinieri della Compagnia di Nola e del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna, rispettivamente agli ordini del Capitano Gianluca Piasentin e del Tenente Colonnello Fabio Cagnazzo, hanno continuato a cercare Tomacchio, che si era reso irreperibile. Forse comprendendo che il cerchio si stava, comunque, stringendogli intorno, il venticinquenne si è costituito, però, ai militari dell’Arma in mattinata.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright MARIGLIANO.net
Commenti