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Cronaca Loredana Monda 24 luglio 2009 14:02 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
MARIGLIANO - Tentate estorsioni ad imprenditori, scacco matto dei carabinieri alla camorra locale. Arrestati due uomini ritenuti legati all’organizzazione capeggiata da Giuseppe Castaldo, detto Peppe o’ commerciante. Il blitz alle 6 di stamattina. All’opera i militari dell’Arma della caserma cittadina agli ordini del maresciallo Raffaele Di Donato, coordinati dalla Compagnia di Castello di Cisterna, al comando del Capitano Orazio Ianniello.
A conclusione di una serrata attività investigativa, scaturita da accertamenti inerenti un caso di danneggiamenti a carico di una società del luogo, fatta oggetto di esplosione di colpi di arma da fuoco, i carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, che è stata emessa, il 22 luglio scorso, dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nella persona del pubblico ministero Vincenzo D‘Onofrio.
Il provvedimento ha colpito il ventiduenne Domenico Sciano di Marigliano e il ventisettenne Tommaso Colucci di Scisciano, entrambi disoccupati, definiti, dagli inquirenti, già noti alle forze dell’ordine. I due giovani, stimati, dagli stessi inquirenti, affiliati al clan camorristico dei “Castaldo”, operante a Marigliano, sono stati ritenuti responsabili, in concorso, di tentata estorsione aggravata e continuata, nonché di detenzione e di porto abusivo di armi da fuoco, di danneggiamento a colpi d’arma da fuoco, di incendio doloso e di lesioni personali, con l’aggravante di aver agito allo scopo di agevolare l’organizzazione di riferimento.
Nella fattispecie, con il supporto di attività tecniche, i militari dell’Arma hanno accertato che i due uomini, nella tarda serata del 20 e 22 giugno 2009, avevano esploso, a scopo intimidatorio, colpi d’arma da fuoco contro alcune ditte locali, nel tentativo di estorcere denaro ai titolari (le somme richieste non sono state ancora quantificate). Come sempre avviene in casi del genere, la tranquilla prosecuzione dell’attività lavorativa sarebbe stata subordinata all’avvenuto pagamento del pizzo imposto.
Le indagini hanno consentito, inoltre, di verificare ulteriori tentativi di estorsione, perpetrati mediante ripetute violenze e minacce ai danni di altri imprenditori del luogo, ai quali sempre i due giovani si erano presentati in nome e per conto del clan Castaldo. Con il blitz di stamattina, i carabinieri hanno sequestrato, ai fini della futura confisca, 2 auto del valore complessivo di 100mila euro circa. Si tratta di una Mercedes SLK ed una Ford Fiesta di proprietà dei due arrestati, che sarebbe state utilizzate nella commissione dei citati fatti delittuosi.
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