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Cronaca Loredana Monda 23 gennaio 2009 13:56 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
SAN VITALIANO - Con un solo colpo in pieno viso, è stato ucciso Gennaro Quaranta, cinquandue anni, originario di Napoli, ma residente a San Vitaliano. E' stato freddato come un boss, ma gli inquirenti hanno smentito prime voci che lo davano vicino al clan Mazzarella. L'uomo ha piccoli precedenti penali, per reati di poco conto, quali ricettazione e rapina. Ad aprile scorso aveva finito di scontare una condanna ai domiciliari, ma ora non era più nel mirino della giustizia. Non risultano, allo stato, frequentazioni di ambienti della malavita organizzata.
I killer sono entrati in azione poco le 20. I carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna agli ordini del Capitano Orazio Ianniello, titolari delle indagini, sospettano che gli assassini conoscessero le abitudini della vittima. L'hanno, infatti, raggiunto sotto casa, in Via Troisi, nel quartiere 219, mentre rientrava da lavoro (aveva un negozio di materiale informatico a Napoli). L'uomo era in garage, sceso da poco dalla sua auto, una Fiat Meriva. Dicevamo un solo colpo in pieno viso, che lascia intendere che gli aggressori volesso proprio uccidere, non intimorire.
Probabilmente, è stata utilizzata una pistola a tamburo, perchè non sono stati trovati bossoli. Nell'immediatezza del fatto, i carabinieri, oltre a procedere con i rilievi del caso, hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell'abitazione della vittima, sposato e con figli. Niente di rilevante è stato, però, trovato. Al momento, nessuna pista è esclusa. Al vaglio anche quella camorristica. Non a caso, oltre ad informare il pubblico ministero Renzulli della Procura della Repubblica di Nola, i militari dell'Arma hanno contattato anche il magistrato Militi della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Insomma, tanti gli aspetti da chiarire. Tanti erano anche i curiosi intorno alla palazzina popolare dove è stato ammazzato Patrizio Quanranta.
Tanti potenzialmente i testimoni, in un'area dagli stabili in linea d'aria vicinissimi tra loro che si chiudono a cortile. Nessuno si è fatto, però, avanti. I carabinieri si sono scontrati, nuovamente, con un clima di omertà. Sconcertante l'accaduto per i residenti. San Vitaliano non è una cittadina cruenta. Forte la piazza di spaccio nella 219, controllata fino a qualche mese fa dai Sarno, forti un patto di non belligeranza con i Mazzarella e di accordi di non interferenza con piccoli gruppi locali. Nonostante questo, proprio la 219 di San vitaliano, è sempre risultata tra le più integrate con il tessuno sociale circostante. E' notorio, poi, che San Vitaliano, come la vicina Scisciano, più che zone di azioni cruente, meglio si prestavano, proprio per la loro proverbiale tranquillità, ad ospitare soggetti latitanti di passaggio.
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