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Cronaca Loredana Monda 25 maggio 2008 00:39 Circa 3 minuti per leggerlo stampa
Aveva uno sguardo allucinato la madre del ventitreenne Pasquale Cantice, al termine del rito funebre nella Chiesa di San Vitaliano. Prima, durante e dopo le esequie, si è sentita male più volte. Era sorretta da amici e familiari. Dire ad una donna che è sopravvissuta ad un figlio è atroce. Nessuna espressione potrà mai indorare la pillola. Le sottrai una parte di anima, che nessuno mai potrà più ridarle. E' difficile.
Tutto diventa, poi, ancora più sconvolgente quando ti rendi conto che quella madre ha avvertito il pericolo per il proprio figlio prima del tragico evento che glielo ha strappato. Solo chi ha avuto un lutto inaspettato e violento è pienamente consapevole che, ricevuta la "cattiva notizia", il momento più traumatico non è legato solo agli attimi in cui un tuo congiunto viene portato via per ricevere una degna sepoltura.
Ci saranno momenti ancor più difficili, in cui ti chiederai, per sempre, giorno dopo giorno "ha sofferto? si è reso conto che stava morendo? cosa ha pensato nei suoi attimi di vita?". E nessuno potrai mai darti una risposta. Ritrovare l'equilibrio costerà fatica. E' triste. Un senso di impotenza ti pervade anche di fronte a quella bara con le spoglie mortali di Pasquale, che lascia la Chiesa, in un bagno di folla, tra le note di una banda dell'Arma dei Carabinieri, applausi e pianti, tanto dolore.
Di fronte ad un incidente, di fronte ad un ragazzo di soli 23 anni, quella morte non può che apparire assurda. Ora Pasquale riposa nel cimitero di Mariglianella. Era un carabiniere. E' morto in un incidente, a termine di un'operazione di servizio, coincisa con un turno notturno. Ironia della sorte, sua madre temeva incidenti e turni notturni, più di altro. Si è fatto onore prima di morire. E l'Arma gli ha reso onore con un rito religioso celebrato nella mattinata del 24 maggio nel fiorentino e con la presenza, al rito del tardo pomeriggio dello stesso giorno a San Vitaliano, di tanti carabinieri, tra cui il comandante del Reparto Territoriale di Castello di Cisterna il tenente colonnello Antonio Jannece, il vice comandante della Compagnia di Nola il tenente Pietro Calamusa, il comandante della Tenente di Casalnuovo il tenente Maurizio Pallante, il comandante della stazione di San Vitaliano il maresciallo Giovanni Marchitelli.
Ma non solo l'Arma gli ha reso onore. Le amministrazioni comunali di San Vitaliano e di Mariglianella hanno dichiarato il 24 maggio 2008 giornata di lutto cittadino. Ricordiamo che Pasquale Cantice è deceduto la notte tra giovedì 22 e venerdì 23 maggio, a San Piero a Sieve, in Provincia di Firenze, a seguito di un incedente stradale. Era figlio dell'insegnante di scuola primaria Lucia Tramontano (in servizio a Brusciano) e del dipendete della Provincia Mauro Cantice. Quando il militare non era in servizio tornava alle abitazioni di famiglia, tra San Vitaliano e Mariglianella. Lo scontro, poco prima delle 3.30, sulla strada provinciale di Massorondinaio, che collega San Piero a Sieve con Barberino, nel territorio del Mugello. Pasquale Cantice, di 23 anni, carabiniere semplice e Domenico Abramo, di 26 anni, carabiniere scelto di Reggio Calabria, prestavano servizio alla stazione dell'Arma di Scarperia, che dipende dalla Compagnia di Borgo San Lorenzo.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti operata proprio dai carabinieri, sarebbe stata la Fiat Stilo dell'Arma, che viaggiava in direzione Scarperia, ad invadere la carreggiata opposta, mettendosi di traverso e finendo, dopo aver percorso circa 60 metri, contro una Peugeot 206. Il militare alla guida avrebbe perso il controllo dell'auto, forse dopo aver urtato qualcosa in strada. La Fiat Stilo stava tornando a Scarperia, dopo che i carabinieri avevano completato il servizio per l'arresto di due persone fermate per rapina. A bordo della Peugeot 206 viaggiavano, invece, una donna, Marzia Botazzoli, di 40 anni, commessa in un outlet e il suo fidanzato, Cristiano Ulivi, 37 anni, dipendente di un supermercato. Erano entrambi residenti a Borgo San Lorenzo. La coppia tornava a casa dopo una serata in un locale del Mugello. La donna è morta sul colpo, l'uomo è rimasto gravemente ferito. E' ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Careggi.
Nota
A titolo personale e a nome dell'intera redazione della testata giornalistica on line "Marigliano.Net", si rinnovano sentite condoglianze alla famiglia.
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