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Cronaca Loredana Monda 08 marzo 2008 09:15 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Dalle prime luci dell'alba del 7 marzo, in corso in Provincia di Napoli, una vasta operazione anticamorra dei carabinieri del Reparto Operativo Speciale. Gli uomini del Ros sono intervenuti nel nolano con attività di contrasto all'organizzazione dei Russo.
Eseguite tre ordinanze di custodia emesse nei confronti di tre affiliati al citato sodalizio, capeggiato dai fratelli Pasquale e Salvatore Russo, inseriti nell'elenco dei trenta latitanti più pericolosi a livello nazionale, ex componenti della Nuova Famiglia, considerata tra i fedelissimi del boss dei boss Carmine Alfieri, diventato collaboratore di giustizia alcuni anni dopo l'arrestato avvenuto nella sua Piazzolla. Operato dai carabinieri del Ros anche il sequestro di beni mobili e immobili nell'intero territorio nazionale, il tutto per un valore complessivo stimato sui 300 milioni di euro.
Si tratta di beni che sono considerati riconducibili al clan. Gli arrestati, tra cui il figlio del capo clan salvatore Russo, sono indagati per associazione mafiosa, per intestazione fittizia di beni e per porto abusivo di armi, con le aggravati dalle modalità mafiose. Con le indagini da cui è scaturita l'operazione odierna dei carabinieri, sono state documentate le complesse attività di nuovo investimento dei capitali provenienti dalle attività illecite del sodalizio, nell'economia locale. L'ingente patrimonio su cui si è soffermata l'attenzione degli inquirenti, intestato anche a prestanomi, è costituito da aziende del settore edile e della distribuzione alimentare, da supermercati e da altre attività commerciali, nonché da appartamenti, da terreni, e da conti correnti bancari accesi anche all'estero, da auto di pregio e altri veicoli.
Si prende atto, intanto, di una moltiplicazione delle operazioni anticamorra dei carabinieri mirate a contenere l'egemonia del clan Russo. Quasi sembra che l'Arma stia facendo il possibile e l'impossibile per chiudere il cerchio proprio intorno ai latitanti Pasquale e Salvatore Russo che tengono le fila dell'organizzazione nel nolano. Non dimentichiamo, inoltre, che sono in corso indagini del Reparto Territoriale di Castello di Cisterna in ordine a fatti che si sarebbero verificati all'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola alcune settimane fa: da tempo malato, proprio Pasquale Russo, benché latitante, ricercato, di notte, si sarebbe recato presso il nosocomio per effettuare degli accertamenti.
Pare che siano state fatte anche delle radiografie. Uno stato di salute non ottimale, non dimentichiamolo, d'altra parte, è costato caro anche a boss più importanti, tra cui lo stesso Bernardo Provenzano, nella Sicilia degli ultimi anni.
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