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Cronaca Loredana Monda 13 febbraio 2008 23:22 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Hanno incassato un'assoluzione un ginecologo e una ostetrica, anni fa dipendenti dell'ospedale di Nola, accusati di violazione della legge vigente sull'interruzione di gravidanza (la cosiddetta194). I fatti che erano andati a comporre il quadro accusatorio in ordine ad interventi a carico di due sorelle disabili dell'alto nolano, non hanno retto in sede processuale.
Anche il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Nola, Giuseppe Cimmarotta, al termine della sua requisitoria, ha avanzato una richiesta di assoluzione per Domenico M. e Carmela S., ritenendo insussistenti gli elementi di colpevolezza. Il Collegio Giudicante A del Tribunale di Nola, presieduto dal magistrato Bruno D'Urso, ha, quindi, assolto entrambi.
I fatti illustrati nel corso di un processo che si è appena concluso con l'emissione della sentenza a favore degli imputati, risalgono ad alcuni anni fa. Le accuse a carico del medico e dell'ostetrica erano state formulate dopo la scoperta da parte delle forze dell'ordine all'inizio degli anni Duemila, di un caso di violenza sessuale da parte di un vicino di casa all'epoca già sui settanta anni, a danno di due sorelle disabili.
Nell'ambito di un altro procedimento giudiziale conclusosi anni fa, l'uomo era stato condannato. Nessuna accusa era stata formulata per il medico e l'ostetrica in ordine a quella violenza sessuale, ma solo, qualche tempo dopo, in relazione all'interruzione delle gravidanze che ne erano risultate frutto. Si tratta di accusa dalla quale sono stati discolpati nelle ultime ore.
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