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Cronaca Loredana Monda 09 febbraio 2008 23:37 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Nella mattinata del 9 febbraio 2008, colpito anche il clan Russo. A conclusione di serrate e di complesse indagini condotte dai carabinieri del Norm della Compagnia di Nola, agli ordini del tenente Pietro Calamusa e coordinati dal capitano Gianluca Piasentin, è stato arrestato un uomo, ritenuto affiliato al predetto sodalizio.
I militari dell'Arma hanno agito sulla scorta di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, Luigi Giordano, su richiesta del pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia, Simona Di Monte, che ha seguito gli accertamenti avviati nell'ottobre scorso. A finire in manette, il trentacinquenne Catello Viola, residente a Casamarciano, bloccato all'interno della sua abitazione.
Secondo le risultanze delle attività portate avanti dai carabinieri, l'uomo, di professione commerciante, considerato già noto alle forze dell'ordine e già sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, avrebbe tentato di imporre il pizzo ad un imprenditore edile, per agevolare il clan Russo, operante nell'area nolana, facente capo ai fratelli Pasquale e Salvatore, entrambi latitanti da anni, vecchi esponenti del cartello Nuova Famiglia, inseriti nell'elenco dei trenta ricercati più pericolosi a livello nazionale.
In pratica, in concorso con altri, il trentacinquenne arrestato, considerato il referente del clan Russo sul territorio, con il compito di fare da tramite con gli imprenditori presi di mira, si sarebbe reso responsabile di tentata estorsione continuata e aggravata dal metodo mafioso, avendo intimato ad un titolare di un0attività di Nola di consegnare una somma di denaro (da calcolare in percentuale sul valore delle unità abitative costituenti un complesso residenziale realizzato nel centro della città bruniana), in cambio della rassicurazione di una tranquilla prosecuzione del suo lavoro. Dopo l'espletamento delle formalità burocratiche di rito, l'arrestato è stato associato alla casa circondariale di Poggioreale.
Nell'ambito dell'operazione, non si inquadrano sequestri di beni mobili o immobili, come di documenti. Ormai da mesi, i carabinieri stanno stringendo il cerchio intorno ai fratelli Russo, colpendo una serie di soggetti, in particolar modo dediti alle estorsioni a danno di imprenditori, che vengono considerati dagli inquirenti legati all'organizzazione capeggiata dai due latitanti, che sembra aver notevolmente cambiato volto nel tempo, mirando ad operare, non tanto in strada, ma secondo altre modalità , per conseguire il controllo delle attività illecite sull'area nolana. Numerosi sono stati, infatti, gli arresti che sono stati registrati in ordine a questioni che sono state considerate riconducibili all'azione del sodalizio dei Russo, fino ad arrivare a quello delle ultime ore. L'arresto di Viola deve essere letto come un tentativo di circoscrivere le capacità operative e sgretolare le basi di appoggio del clan Russo, al fine di limitarne l'azione nell'area nolana.
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