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Cronaca Loredana Monda 09 febbraio 2008 00:04 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
Sono stati i carabinieri del Reparto Territoriale di Castello di Cisterna,
coordinati dal tenente colonnello Antonio Jannece, ad entrare in azione alle
prime luci dell'alba dell'08 febbraio, in Torre Annunziata, infliggendo un altro
duro colpo alla camorra locale.
A coronamento di
un'incessante attività di ricerca, fondata, tra l'altro, si prolungati servizi di
pedinamento, gli uomini del nucleo investigativo, agli ordini del maggiore Fabio
Cagnazzo, hanno, infatti, fatto irruzione in un appartamento al sesto piano di
uno stabile della cittadina dell'area che si estende a sud del capoluogo
campano, sorprendendo e arrestando il trentaseienne Aldo Agretti, del luogo,
già noto, ritenuto dai carabinieri affiliato al clan "Gionta".
L'uomo era irreperibile dal mese di dicembre 2007, quando era stato
colpito da un'ordinanza di computo di custodia cautelare emessa dall'Ufficio
Esecuzione Penale della Procura di Torre Annunziata, dovendo espiare la pena
residua di un mese e di ventitre giorni per associazione a delinquere
finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati estero e per violazione della
legge sulle armi. A seguito della cattura avvenuta nella mattinata dell'8
febbraio, per l'uomo si sono, quindi, aperte le porte del carcere di
Poggioreale.
Il trentaseienne è fratello di Salvatore Agretti,
quarantuno anni compiuti da poco, inserito nell'elenco dei 100 ricercati più
pericolosi a livello nazionale, tratto in arresto sempre dai carabinieri del
nucleo investigativo di Castello di Cisterna l'8 settembre del 2007. Quest'ultimo
all'epoca dei fatti era stato ritenuto dai militari dell'Arma il reggente del clan
"Gionta".
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