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Cronaca Loredana Monda 24 gennaio 2008 00:09 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Si è concluso con un niente di fatto l'incontro della giornata del 22 gennaio 2008 del sindaco con sub commissari di Gianni De Gennaro. Per le autorità con poteri speciali, chiamati a risolvere l'emergenza rifiuti, la realizzazione di un sito di stoccaggio temporaneo a Marigliano è scelta imprescindibile.
Non può essere preso in considerazione in questa fase il piano con altri quindici siti proposto da De Medici: si aprirebbero molti più centri di contestazione che ritarderebbero le procedure. Secondo quando è stato rimarcato dal presidente del consiglio comunale Luigi Terracciano, stando ai codici inseriti nell'ordinanza, sul sito cittadino (da allestire in area di proprietà regionale, appositamente dissequestrata avvalendosi di poteri speciali con una sostituzione alla Procura della Repubblica di Nola, dovrebbero confluire non ecoballe, ma indifferenziato, rifiuti pericolosi in strada e materiali di lavorazione meccanica.
Intanto, alcuni cittadini tentano di opporsi a decisioni che sono considerate calate dall'altro e che toccano un territorio già martoriato sotto il profilo ambientale, fatto oggetto di sversamenti abusivi di immondizie d'ogni genere. Ma la risposta della società civile è stata troppo flebile e nella mattinata del 24 gennaio si prevede l'arrivo delle ruspe. Forse a scoraggiare i cittadini anche una lenta reazione dell'amministrazione. Nel mattina del 22 gennaio il consiglio comunale si è riunito, si è auto - sospeso, ha affermato che avrebbe opposto resistenza, ma è mancata nelle ore seguenti l'annunciata ordinanza del sindaco per motivi di ordine pubblico e di igiene e sanità di chiusura delle scuole e degli esercizi commerciali che era stata annunciata.
Si tratta della stesso tipo di ordinanza, che di fronte ad un pericolo più lieve nel 2001 pur rischiando la denuncia il sindaco Rocco Roberto Caccavale (sin dall'inizio sullo stesso sito di Boscofangone dinanzi ai cittadini, accompagnato dagli assessori e dai consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione) non ha esitato un solo momento a firmare. Forse a sconcertare i cittadini l'assenza di una classe politica che li guidi. Anomala appare, inoltre, la scelta di costituire un comitato all'interno del quale far confluire la stessa amministrazione, che potrebbe agire anche per proprio conto, affiancando la società civile, che comunque, non è interamente apatica.
A dimostrazione di ciò, ancora presidio per la notte tra il 23 e il 24 gennaio a Boscofangone preceduto da altre mosse quali una sorta di comizio su Corso Umberto I per sollecitare altri a partecipare, con un momentaneo, quasi contingente blocco pacifico dell'arteria. E non è vero che la città intera non vuole una soluzione. Vuole i suoi rifiuti. Vuole anche un sito di compostaggio (è stato scritto dal soggetti giuridici rappresentanti la cosiddetta società civile). Non può accettare di ricevere tonnellate di rifiuto "tal quale" proveniente da ogni dove, finanche da Comuni che non hanno fatto nessuno sforzo con la differenziata.
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