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Cronaca Loredana Monda 15 gennaio 2008 23:24 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Francesco Nappi, trentacinque anni, operaio incensurato, residente a San Gennaro
Vesuviano, è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Nola, al comando del
capitano Gianluca Piasentin.
E' finito ai domiciliari sulla scorta di
un'ordinanza di custodia cautelare per omicidio colposo e per omissione di soccorso. Il
provvedimento, eseguito dai militari dell'Arma, è stato emesso dal giudice per le indagini
preliminari Rizziulmo, su richiesta del pubblico ministero Renzulli della Procura della
Repubblica di Nola.
L'uomo, responsabile di aver investito uno straniero
venticinquenne, morto sul colpo in data 11 gennaio 2008, inizialmente era stato solo
deferito alla magistratura con le stesse accuse. Ma il suo rendersi irreperibile
nell'immediatezza del fatto, ha fatto scattare un presunto pericolo di fuga, sulla scorta
del quale è stata emessa, per l'appunto, la citata ordinanza. La dinamica dei fatti era
stata, tuttavia, ricostruita subito e gli accertamenti, gli interrogatori e i rilievi,
avevano, sin dall'inizio, consentito ai carabinieri e al magistrato di raccogliere una serie
elementi di certezza.
Un contributo significativo in ordine alla
ricostruzione della dinamica stessa ha avuto la fidanzata coetanea della vittima,
anch'ella straniera, che ha assistito all'impatto. Di buon ora, il venticinquenne rumeno
Cristian Tafta, (regolare, in possesso di carta d'identità e di passaporto) è uscito di
casa. In sella ad un ciclomotore, si stava recando a lavoro. Più o meno alle 7 e 30, ha
fatto sosta in un bar della citata provinciale per compare delle sigarette. Dopo l'acquisto,
stava attraversando per raggiungere il lato opposto della carreggiata, dove era atteso dalla
ragazza a guardia del ciclomotore, quando è sopraggiunta una Wolkswagen Golf, condotta
dall'operaio (che a sua volta si stava recando a lavoro, come spiegato dai suoi familiari,
stando ai quali passava lungo l'arteria dove si è verificato l'incidente abituaplmente), che
l'ha preso in pieno.
Dopo aver investito lo straniero, l'arrestato, che aveva
tentato una frenata (come accertato da segni sulla carreggiata), è sceso dall'auto. Si è
disperato. Poi, realizzata la gravità dei fatti, in lacrime, si è allontanato a piedi.
L'uomo è stato, comunque, presto identificato e subito denunciato in stato di libertà . La
vittima era ridotta male: aveva il cranio fracassato, una gamba tranciata e volata lontano
dal corpo, lesioni varie. L'impatto era stato violentissimo: dopo essere finito nel
parabrezza dell'auto dell'operaio, lo straniero era stato sbalzato diverse decine di metri
più avanti. Era stato subito detto che forse sarebbe bastata un'ispezione cadaverica, in
luogo dell'autopsia. Sin dall'inizio, era stato accertato dagli stessi militari dell'Arma
che il trentacinquenne procedeva a velocità sostenuta: aveva certamente superato il limite
dei cinquanta chilometri orari presente in quel tratto di strada provinciale Nola - Palma
Campania, dove si è verificato l'incidente.
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