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Cronaca Loredana Monda 08 giugno 2007 00:34 Circa 4 minuti per leggerlo stampa
Dopo i primi interpartitici finalizzati alla
risoluzione della crisi politico - amministrativa in
atto, chiusi con una fumata nera, sull'esito del
confronto interno alla maggioranza ad esprimersi era
stati i segretario dei Democratici di Sinistra e dei
Socialisti democratici italiani. Il segretario della
Margherita aveva preferito non commentare. Ora,
Salvatore Sapio risponde, però, ad un'intervista.
Una nuova crisi politico - amministrativa ha investito
la compagine di governo locale.
Da cosa è stata
provocata?
La crisi ha avuto origine con le dimissioni degli
assessori in quota al partito di maggioranza relativa.
Questo è l'unico dato certo. Nelle riunioni
interpartitiche è venuto fuori un fantomatico credito
di democrazia che ha indotto a rassegnare le
dimissioni.
Esiste realmente questo credito di democrazia vantato
dall'Udeur , che pare non si senta adeguatamente
rappresentato in giunta municipale?
All'indomani delle comunali del 2005, è stato
stabilito che nella giunta fossero presenti anche i
Ds, che esclusi dalla competizione elettorale per noti
motivi, avevano contribuito all'elezione del sindaco.
Tutti i partiti erano d'accordo ed avevano accettato.
All'epoca, è stato stabilito, inoltre, che su sei
assessori, due fossero attribuiti all'Udeur, due alla
Margherita, uno allo Sdi (Uniti per Marigliano), ai
Ds, con l'impegno che quando sarebbe stato approvato
il nuovo statuto e gli assessori sarebbero diventati
sette, il partito del campanile ne avrebbe avuto un
terzo. Gli accordi presi sono stati mantenuti. Non
riesco, quindi, ad immaginare come solo ora sia
vantato un credito di democrazia da un partito che non
si sente adeguatamente rappresentato. Se in città deve
essere vantato un credito, l'ho detto in un recente
passato e lo ribadisco, questo deve essere a beneficio
dell'intera cittadinanza.
Non dovrebbe esserci problemi se le rappresentanze in
giunta rispecchiano a pieno gli accordi di cui lei
riferisce. A questo punto, le sembra che realmente il
partito di maggioranza relativa attualmente sia in
minoranza nell'esecutivo?
Teniamo a mente i movimenti in consiglio comunale. Due
consiglieri sono fuoriusciti dall'Udeur e hanno
costituito in gruppo misto. Successivamente, il
partito del Campanile ha accolto un consigliere
proveniente dall'opposizione. Ad oggi, il partito di
maggioranza relativa consta di undici consiglieri in
luogo dei dodici iniziali. Detto ciò, dai numeri si
noterà che è stato instaurato un rapporto di uno a
quattro. Mi spiego: per ogni quattro consiglieri, un
assessore. A questo punto, credo che detto rapporto
sia conforme agli accordi presi. Non vedo, dunque,
perché si dovrebbe lamentare un'inadeguata
rappresentanza.
Ma se per l'approvazione di una determinata delibera
si arrivasse ai voti, come d'altra parte è capitato,
il partito di maggioranza relativa, che secondo una
certa logica non confortata dagli assetti
dell'ordinamento giuridico italiano dovrebbe
rappresentare la maggioranza dei cittadini,
rischierebbe di trovarsi in minoranza. Non le sembra
anomalo?
A parte che in giunta non si dovrebbe arrivare mai ad
una votazione, le dico che se si riferisce alla
delibera di chiusura del centro storico deve essere
chiarito che l'atto in questione rispecchia l'esito di
un sondaggio fatto tra 400 persone interessate. Non si
può, quindi, affermare che il partito del Campanile,
esprimendo voto contrario, abbia manifestato la
volontà della maggioranza della città . Ha manifestato,
anzi, la minoranza. In ogni caso, la delibera è la
sintesi di una discussione, dalla quale non è
scaturita unità d'intenti tanto da arrivare alla
votazione. E' opportuno ricordare a chicchessia che la
democrazia impone il rispetto di decisioni anche prese
a maggioranza.
A questo punto, potrebbe esistere un problema di
confusione tra il significato di democrazia e di
democraticità ?
Rispondo tenendo conto delle definizioni dei due
termini da vocabolario, poi a buon intenditore poche
parole. I due vocaboli non esprimono lo stesso
concetto. Democrazia significa attuazione del potere
del popolo. La democraticità implica, invece, un
tentativo di attuazione del principio di democrazia.
In più occasioni, non sono mancati riferimenti a
programma e a lavori pubblici. A riguardo cosa ha da
dire?
Qualche settimana fa, ho spiegato che l'assenza del
nostro gruppo consiliare in assise per l'approvazione
del bilancio era riconducibile ad un mancato dialogo
tra i partiti che compongono la maggioranza di governo
locale. Quando, dopo quella assenza, siamo stati
convocati. Prima di altri ho affermato che la cittÃ
abbisogna di chiarezza, che ha il sacrosanto diritto
di vedere attuato il programma sulla scorta del quale
ci è stata concessa fiducia alle elezioni e che il
nostro atto di forza era finalizzato ad una riapertura
del dialogo ai fini del rilancio dell'azione
amministrativa. ora, si afferma la necessità di
azzerare la giunta per attuare detto rilancio. Ma
penso che se si vuole discutere di programmazione, si
deve partire da quanto è stato già deliberato. Non si
può, non si deve ripartire da zero nell'interesse
della città .
E' vero che si è parlato di comportamenti sleali assunti
da tutti i partiti della maggioranza?
Non mi risulta. Almeno, non ci sono state esplicite
accuse da parte di nessuno. Personalmente, ritengo che
dal mio partito siano partire ripetute dimostrazioni
di senso di responsabilità . Ricordo che, pur stando
fuori dalla giunta, non abbiamo mai chiesto
l'azzeramento perché non intendevamo bloccare
l'attività amministrativa. l'esecutivo si è riunito
più volte senza i nostri assessori. In quanto a lealtÃ
rispetto ad altri partiti o alla città , penso che la
Margherita non necessità di accrediti, magari
attraverso l'uso di qualche immagine tale da
sacramentare l'onestà e la lealtà non solo politica.
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