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Cronaca Loredana Monda 16 marzo 2007 00:44 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Spesso invecchiare spaventa, soprattutto se si
considera quanto possa essere difficile la condizione
di un anziano.
Meriterebbero più rispetto i "nonni"
per l'amore che sono capaci di dare, per la vita di
sacrifici e di rinunce che si sono lasciati alle
spalle per garantire un futuro migliore a figli e
nipoti. Sono, invece, fatti, talvolta, oggetto di
tentativi di raggiro.
A giudicare da quanto è accaduto
l'altro giorno nella zona di Piazza Castello, a Marigliano, si
direbbe che qualcuno ha messo a punto una nuova
tecnica di truffa a danno degli anziani. Si direbbe
che, prima di entrare in azione, abbia monitorato la
condizione e le abitudini delle vittime, abbia messo
il naso nella vita privata e familiare, si sia edotto
su gradi di parentele e su modi di vita di parenti più
prossimi. Si tratta di una serie di indizi che sono
stati, evidentemente, considerati utili alla
pianificazione dell'azione illecita.
Tra le ore 12 e
le 12, 30 del 14 marzo 2007, alla porta di una signora
dalla veneranda età di ottanta anni, che vive da sola
nel centro storico, ha bussato un uomo distinto
dell'apparente età di quarant'anni. La donna ha aperto.
L'uomo si è praticamente spacciato per un conoscente
del figlio. Alla donna ha spiegato,
infatti, di essersi recato da lei su sollecitazione
del figlio che abbisognava di soldi per la
ristrutturazione della sua abitazione. La signora,
sconcertata dal fatto che non fosse stato il figlio a
chiedere il denaro, ma un estraneo che voleva duemila
euro, ha risposto di non avere soldi.
L'uomo pensando
di riuscire a convincerla a cedere ha finto di
telefonare al figlio della ottantenne. Ha composto un
numero di cellulare. Pochi squilli, un altro uomo,
un complice, ha risposto. Ha parlato
con la signora. Ha sostanzialmente affermato: "Mamma,
non ti preoccupare. Dagli il denaro". Dopo la
telefonata, l'anziana ha continuato a negare i duemila
euro, sostenendo di avere solo pochi spiccioli. Il
figlio della signora stava realmente ristrutturando
casa, ma un'altra circostanza ha accresciuto i
sospetti dell'anziana, oltre al fatto che i soldi non
le erano stati chiesti dal diretto interessato: la
persona che aveva risposto alla telefonata al
cellulare aveva utilizzato il "tu", mentre il figlio
le si è sempre rivolta con un rispettoso "voi".
Alla
donna ha detto bene: di fronte al rifiuto a consegnare
il denaro, per fortuna il truffatore non ha reagito in
maniera violenta. Ha scelto, infatti, di salutare come
se niente fosse ed allontanarsi dalla sua abitazione.
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