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Cronaca Loredana Monda 27 febbraio 2007 00:09 Circa 1 minuto per leggerlo stampa
L'Amministrazione comunale ha proceduto all'espletamento
della gara d'appalto per l'affidamento del servizio
d'igiene urbana sul territorio a copertura di un
intero quinquennio.
In data 12 febbraio 2007 tre su
quattro offerte presentate sono state ritenute valide
e sono state prese in considerazione dalla compagine
di governo locale, in attesa di risposte dalla
Prefettura, con la quale ha sottoscritto un patto di
legalità per l'ambiente, finalizzate ad aggiudicare
l'appalto.
Nel frattempo, spunta, però, un'ordinanza
del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano
Prodi, datata 9 febbraio, già inserita nella Gazzetta
Ufficiale del 15 febbraio 2007, che potrebbe rimettere
tutto in discussione. Nell'articolo 5 del
provvedimento è precisato, infatti, che i Comuni della
Regione Campania sono obbligati ad avvalersi, in via
esclusiva, per lo svolgimento del servizio di raccolta
differenziata dei Consorzi di Bacino identificati con
la legge regionale 10 febbraio 1993 n. 10, utilizzando
i lavoratori assegnati in base all'ordinanza del
Ministero dell'Interno delegato al coordinamento della
Protezione Civile.
L'ordinanza precisa, inoltre, che
sono fatti salvi i contratti per l'affidamento della
raccolta di rifiuti differenziati e non differenziati
(comunque non prorogabili), già stipulati alla data di
adozione del provvedimento in questione, tra i Comuni
e i soggetti, anche privati, conformante alle
disposizioni dell'ordinanza della Protezione Civile n.
3529 del 2006 nella parte relativa al fabbisogno del
personale incaricato alla raccolta che deve essere
soddisfatta al 75% dai lavoratori già in carico ai
consorzi, i cui relativi costi sono sostenuti dai
Comuni. Viene, quindi, spontaneo chiedersi quali
ripercussioni possa avere l'ordinanza sulle scelte
dell'ente locale.
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