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Cronaca Loredana Monda 21 gennaio 2007 23:37 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Se da un lato Antonio
Sullo e Luigi Caprio ribattono alle dichiarazioni dei
giorni scorsi del segretario del PdCI, dall'altro lato
Nello Di Palma incalza utilizzando l'arma della
sottile ironia.
Gli assessori dimissionari, ribadendo
che
le dimissioni non sono un ricatto
, ma un atto di
coerenza, hanno affermato: "Quando a parlare è
l'esponente di un partito privo di rappresentanti in
consiglio ed in giunta non meraviglia l'infondatezza
delle dichiarazioni. Chi, come Nello Di Palma, è
estraneo ed ignaro della gestione della macchina
amministrativa farebbe meglio a tacere evitando
affermazioni inutili, pretestuose e del tutto incapaci
di arricchire il dialogo politico".
Di Palma ha
replicato: "Si ringraziano gli assessori dimissionari
dell'Udeur. Con la nota di risposta alle mie
dichiarazioni sulla crisi politico - amministrativa,
hanno impartito, a me e ad altri, una lezione di alta
democrazia. Abbiamo appreso, che, nonostante i
principi e le disposizioni su cui si fonda la nostra
Carta Costituzione, non è consentito ai partiti
piccoli o privi di rappresentanza in consiglio o in
giunta di esprimersi, anche se oltre a ben conoscere i
meccanismi della pubblica amministrazione, hanno
contezza del contenuto di delibere e di atti vari,
prodotti in un anno e mezzo di fallimentare gestione
Corcione.
A questo punto, si deve ritenere che, se non
può parlare un partito, la parola sia negata anche ai
cittadini, che egualmente non hanno rappresentanza e
che si muovono in un contesto in cui vige il divieto
di mandato imperativo. Senza dubbio siamo di fronte
alla democrazia esercitata da chi chiede collegialità e
condivisione nelle scelte amministrative. All'Udeur si
rende, comunque, noto, qualora non l'avesse notato,
che il partito dei Comunisti Italiani, benché non
avvezzo ai continui ricatti morali, non ha un ruolo
marginale a livello nazionale. Può vantare, anzi, una
percentuale superiore a quella dello stesso partito
dell'Udeur.
Volendo sindacare oltre, se il partito dei
Comunisti Italiani avesse anche lontano pensiero di
sostenere ancora l'amministrazione (si tratta di
un'ipotesi irrealizzabile), potrebbe vantare la
presenza in consiglio comunale di un gruppo di
maggioranza, "Uniti per Marigliano", costituito da
persone elette all'interno dell'omonima lista,
riformista e progressista, che ha visto la
partecipazione anche del PdCI.
In conclusione, si
sottolinea che, benché sia stata posta una questione
prima di tutto morale, riguardante un assessore
dimissionario gravato da sentenza di fallimento,
mancano, nel comunicato di risposta, riferimenti al
pronunciamento del marzo 2005 della sezione
fallimentare del Tribunale di Nola. Che dire,
nonostante oltre quarantotto ore di riflessione, siete
rimasti senza parole sull'argomento?".
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