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Cronaca Loredana Monda 16 gennaio 2007 23:39 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Mancano novità sulla crisi politico - amministrativa
detarminata, questa volta, dalla remissione di deleghe
degli assesori dell'Udeur.Mancano anche commenti
ufficiali dell'opposizione di centrodestra sullo stato
di cose.
A qualche altra forza politica di sinistra
esterna all'amministrazione appaiono,però, strane le
ragioni della crisi in corso e le motivazioni addotte
dal partito di maggioranza relativa circa la
remissione di deleghe dei suoi due assessori,
stigmatizzate nella nota ufficiale, protocollata al
Comune, in data 11 gennaio 2007.
Il segretario dei
Comunisti Italiani, Nello Di Palma, afferma: "L'Udeur
sostiene che "la sofferta decisione trova motivazione
nella constatata e reiterata impossibilità di
pervenire ad un efficace confronto democratico e
nell'inconciliabilità del modus operandi del sindaco,
poco congeniale a decisioni necessariamente concertate
e collegiali". In verità , gli atti, prodotti in un
anno e mezzo di amministrazione, dicono che l'Udeur
non ha avuto un ruolo marginale nelle scelte che sono
state operate riguardo a questioni piuttosto
rilevanti.
I suoi assessori hanno affiancato il
sindaco, ad esempio, alle conferenze con l'Ato3 per il
cambio di gestione del servizio idrico integrato e
agli incontri con l'Agenzia di Sviluppo dell'Area
Nolana per altre questioni, come la realizzazione del
piano degli insediamenti produttivi. Hanno collaborato
con altri assessori ad esempio per la realizzazione
del sito di stoccaggio e per la riqualificazione del
comparto 219. I due assessori avevano deleghe
importanti. Risulta - basta guardare i nominativi e le
appartenenze - che il partito si sia espresso sugli
incarichi professionali". In conclusione, Nello Di
Palma torna sulla questione morale, a cui i Comunisti
Italiani fanno riferimento sin dall'inizio della
legislatura.
Il segretario del PdCI asserisce:"Da
tempo, i Comunisti Italiani non sostengono il sindaco
e l'amministrazione, ma sono onesti, coerenti ed
obiettivi. Il ritiro dei due assessori suona come un
ricatto morale, esercitato a danno del capo
dell'esecutivo, da una forza politica che, tenendo
conto delle normative vigenti in Italia sui requisiti
di elettorato attivo e passivo, si dovrebbe
preoccupare di accertare quali conseguenze ha avuto
una sentenza di fallimento, emessa in data 16 marzo
2005 e deposita alla cancelleria del Tribunale di
Nola in data 24 marzo 2005, che grava su un assessore
dimissionario.
Potrebbe non essere scattata la perdita
di elettorato attivo e passivo, né prima né dopo le
ultime elezioni, ma resterebbe lo sconcio sotto il
profilo morale dell'affidamento della gestione della
cosa pubblica a chi non ha saputo amministrare il
proprio. Si gioca sulla pelle dei cittadini. Mentre i
partiti di maggioranza scherzano, la città , infatti,
langue e resta in attesa di risposte ".
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