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Cronaca Loredana Monda 04 gennaio 2007 00:40 Circa 2 minuti per leggerlo stampa
Piano degli insediamenti produttivi: contrapposti
Comune e Provincia. Si vociferava da qualche mese,
senza conferme. Ora è certo. La Provincia di Napoli,
dopo un atto pervenuto al suo ufficio legale, nella
primavera del 2006 ha prelevato al Tribunale
amministrativo regionale tutti gli incartamenti
relativi l'area Pip.
Ad insaputa del Comune, che ha
scoperto tutto solo il 6 dicembre scorso, si preparava
alla costituzione in giudizio per l'impugnazione del
decreto del 2003 di adozione del piano. Aveva giÃ
agito a suo tempo.
In sede di sospensiva, il Tribunale
amministrativo regionale si era già espresso. Restava
l'udienza sul merito. Il Comune aveva, a sua volta,
presentato contro deduzioni. Presso l'E£nte, tutti
erano convinti che nel corso dell'udienza che si è
tenuta il 6 dicembre scorso si sarebbe discusso solo
degli aspetti posti in luce dall'Amministrazione
Comunale.
A nessuno era stato comunicato il nuovo
intervento della Provincia di Napoli, del quale si
doveva, invece, discutere nella stessa circostanza.
Ora, si attende il pronunciamento del Tribunale
amministrativo regionale, che dovrebbe arrivare più o
meno a febbraio. Il presupposto su cui si basa
l'intervento della Provincia di Napoli attiene la
pianificazione del piano degli insediamenti
produttivi.
In sostanza, La Provincia sostiene che con
il decreto del 2003, il Comune abbia approvato ed
adottato un piano che prevede una zona industriale
diversa da quella autorizzata dal primo Ente locale
nel 1990. Dal Palazzo Municipale, qualcuno
informalmente sostiene che il presupposto su cui si
fonda l'azione della Provincia sia privo di fondamento
e spera che non sia arrecato danno alla realizzazione
dell'area.
A decidere dovrà essere, comunque, il
Tribunale amministrativo regionale. I lavori di
infrastrutturazione del primo e del secondo stralcio
del piano degli insediamenti produttivi saranno,
nonostante tutto, portati avanti. Qualora, la sentenza
del Tribunale amministrativo regionale non dovesse
risultare a favore del Comune, l'Ente, quasi
certamente, farà ricorso al Consiglio di Stato.
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